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Palermo, ai Rotoli cremazioni ferme

Tempi lunghi per la riparazione del forno: 40 mila euro e oltre un mese di lavoro. In arrivo rinforzi per la Gesip

PALERMO. Ci vorranno 40 mila euro e più di un mese di lavoro per riparare il forno crematorio al cimitero di Santa Maria dei Rotoli. C’è un guasto alla canna fumaria dell'impianto messo in funzione negli anni Novanta ma installato ancora prima. Non si sa al momento chi pagherà questo conto salato perché Gesip, che dovrebbe occuparsene, è in liquidazione e tra 15 giorni vedrà scadere il proprio contratto. Ecco perché il Comune ha organizzato per la prossima settimana una riunione per stabilire il da farsi. Sul tappeto anche l’ipotesi di rinunciare alla riparazione e trasformare l’impianto, operazione che richiederebbe un investimento maggiore, ma che dovrebbe evitare i continui guasti e le conseguenti spese. D'altra parte, di un’alternativa all’inumazione c’è bisogno: rimane alto, anche se in calo, il numero delle bare in deposito, sono oltre 170. E il settore Impianti cimiteriali ha inviato dodici operai arrivati a Vergine Maria per aiutare i colleghi di Gesip ad eliminare l'arretrato.
Intanto, è impossibile cremare una salma in tutta la Sicilia perché l’unico tempio crematorio, quello dei Rotoli appunto, è guasto da oltre quindici giorni. Molte famiglie che riescono ad affrontare una spesa non indifferente scelgono di portare il proprio congiunto a Montecorvino Pugliano, in provincia di Salerno, dove una ditta privata effettua questo servizio. «I prezzi sono non poco elevati – spiega in diretta ai microfoni di Ditelo a Rgs Maurizio Mazzucco, che ha fatto questa scelta dopo la morte del padre – ma, come mi ha raccontato mia sorella che ha accompagnato la salma fino a Montecorvino, il trattamento è stato molto dignitoso, un valore che non abbiamo avuto modo di riscontrare in città». Le spese, che cambiano da un’impresa funebre all’altra, superano anche i duemila euro se si considerano i costi del viaggio e della cremazione, che ammonta a circa 900 euro.
Le bare in sala Bonanno dovrebbero ridursi sensibilmente entro le prossime due settimane: «Stamattina (ieri per chi legge, ndr) – dichiara Salvatore Scalici, responsabile area produzione Gesip - le salme sono 171, un numero sceso di 9 unità da venerdì. Le operazioni svolte dal personale comunale sono di tumulazione di salme dal deposito alle cappelle gentilizie dei privati “impiegate” temporaneamente. Da venerdì Gesip ha effettuato 138 operazioni. Fra queste ci sono anche riesumazioni, estumulazioni e sepolture di salme che entrano al cimitero con una sistemazione immediata». Gabriele Marchese, dirigente Impianti cimiteriali del Comune, conferma: «Abbiamo programmato attività che consentiranno entro la prossima settimana di portare il numero a 100, nonostante le salme in entrata».

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