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Il manifesto ai Quattro Canti di Palermo, il candidato: "Solo una provocazione"

Un flash mob, un happening artistico studiato per attirare l'attenzione su un monumento simbolo della città abbandonato e spesso dimenticato dai palermitani. Risponde così, Francesco Pantaleone, il gallerista candidato al consiglio comunale di Palermo nella lista di Franco Miceli, alle polemiche nate in queste ore sulla comparsa (e successiva rimozione) di un suo manifesto elettorale ai Quattro Canti.

“Sapevamo benissimo che sarebbe successo questo – spiega Pantaleone - abbiamo agito con lo spirito di un flash mob per attirare l'attenzione su questo monumento. Una reazione simile l'avevamo vista da poco anche con la ruspa di Sossolino: le persone si ricordano dei Quattro Canti solo quando devono dissentire da qualcosa che avviene. Basta alzare lo sguardo per vedere gli infissi che si staccano, ma un monumento che avrebbe bisogno di un restauro non provoca l'indignazione di nessuno”. L'operazione – secondo quanto riferito dal gallerista – anticipa un incontro organizzato per l'indomani da "Progetto Palermo" (la lista di cui Pantaleone e Drago fanno parte) sugli stati generali dell'arte con gli attori del mondo della cultura e dell'arte palermitana.

Intanto sull'accaduto interviene anche il consigliere comunale Igor Gelarda, capolista di “Prima l'Italia” a Palermo: "Ho fatto una segnalazione alla polizia municipale perché vengano rimossi e sanzionati – fa sapere il consigliere della Lega con una nota - I manifesti elettorali che fanno bella mostra di sé ai Quattro Canti, oltre ad offendere il buon gusto e la sacralità storica di questo luogo sono anche contro la legge. All'articolo 6 comma 1 della norma 212 del 4 aprile del 1956 si afferma che nei 30 giorni precedenti alle competizioni elettorali è vietata qualsiasi forma di propaganda elettorale luminosa o figurativa in un luogo pubblico, se non negli spazi messi a disposizione dal Comune”.

Ma le finestre su cui i due manifesti sono affissi, oltre ad essere inevitabilmente parte di uno dei monumenti più importanti della città, appartengono alla Galleria Pantaleone, inaugurata nel marzo 2013, oggi sede del comitato elettorale dello stesso Pantaleone. “Forse Gelarda non sa che quelle sono le finestre private di un comitato elettorale – spiega il gallerista - dove per legge possiamo esporre la comunicazione elettorale. Siamo all'interno, non all'esterno di un monumento, abbiamo agito nella legalità”.

Pantaleone, che proprio ai Quattro Canti gestisce una Galleria e, insieme alla sua famiglia, ha sempre creduto e investito sul centro storico, risponde: “È incredibile che proprio la persona che è riuscita a far rivivere i Quattro Canti con un'attività culturale sia considerata la persona che questa cultura non la capisce. Ho perfettamente chiaro che vivere e lavorare all'interno dei Quattro Canti è un grande privilegio ma anche una grande responsabilità. Abbiamo agito con lo spirito di un flash mob e ora, che abbiamo ottenuto l'effetto che volevamo, li abbiamo rimossi”.

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