Informato oggi del parere negativo espresso dal Collegio dei Revisori dei Conti sul rendiconto 2017, il sindaco di Palermo, Leoluca Orlando, ha inviato una nota al presidente del Consiglio comunale e allo stesso Collegio. Orlando prende atto "di quanto esposto con riferimento alle criticità emerse, che - sottolinea - a ben vedere hanno solamente al Fondo Crediti di Dubbia Esigibilità (FCDE), all’incidenza dei residui passivi, nonchè al disallineamento crediti/debiti con le società partecipate".
Orlando sottolinea che "tali criticità sono ben note" e che è allo stesso tempo noto che "l'Amministrazione sta provvedendo alla rimozione delle stesse con idonee misure correttive, tenuto conto della complessità dei fattori incidenti, che abbracciano anche il sistema delle partecipate e della incertezza e modifiche sopravvenute del quadro legislativo unitamente a consistenti tagli di trasferimenti nazionali e regionali".
"Dell’avvio di virtuose misure contabili da atto lo stesso Collegio dei Revisori", prosegue Orlando, che fa in particolare riferimento quanto scritto nella relazione. "Con riferimento al FCDE, il Collegio rileva che risulta un maggiore accantonamento rispetto a quello dovuto superiore ai 60 milioni di euro; relativamente al fondo rischi contenzioso, lo stesso Collegio da ancora atto che nel triennio 2018/2020 lo stesso avrà integrale copertura (molto in anticipo rispetto ai 15 anni previsti in seno al riaccertamento straordinario del 2015), così come si da atto dell’apprezzamento espresso in ordine alle misure concrete intraprese ai fini del miglioramento della riscossione delle entrate proprie".
Infine dal sindaco un riferimento ai disallineamenti, per i quali Orlando afferma che "non può sottacersi la circostanza che nel rendiconto di gestione 2017 risultano già accantonati a tal fine 28.334.719,00 euro, mentre la differenza, pari a 42.494.362,59 euro sarà accantonata nel bilancio di previsione 2018/2020, che vedrà la luce la settimana prossima".
"E' la certificazione del fallimento del modello Orlando di una gestione contabile, finanziaria e amministrativa scriteriata e fuori controllo che, purtroppo, avrà nel medio-lungo periodo conseguenze negative sulla città e sui servizi comunali. Siamo arrivati al momento della verità e purtroppo ci si è arrivati nel modo peggiore, dopo mesi omissioni e inadempienze da parte del Sindaco, dopo i rilievi del Mef, le molteplici censure della Corte dei Conti e, adesso, il parere non positivo dei Revisori dei conti al rendiconto 2017". Lo afferma in una nota il gruppo consiliare del MoVimento 5 Stelle di Palermo, composto dai consiglieri comunali Ugo Forello, Giulia Argiroffi, Concetta Amella, Viviana Lo Monaco e Antonino Randazzo. "Da tempo - scrivono - il MoVimento 5 Stelle denuncia ciò che oggi si è palesato nero su bianco nella relazione; in particolare, quasi tre mesi fa (il 3 luglio 2018) il M5S aveva diffidato l’amministrazione attiva sulle irregolarità della proposta di rendiconto 2017 redatta dalla Giunta Municipale"
"Ma oltre al disastroso disallineamento, l’entità fuori controllo dei debiti fuori bilancio e il calcolo semplificato dei fondo crediti di dubbia esigibilità pesano come macigni sulle teste dei cittadini palermitani. Il sindaco - dicono i consiglieri pentastellati -, invece, ha continuato a fare finta di nulla, ed è bene ricordare che Palermo è già commissariata per il rendiconto 2017. Proporremo al primo Consiglio Comunale utile, il 2 ottobre, una mozione di diffida al Sindaco e alla Giunta per attivarsi in tempi rapidissimi, per non compromettere definitivamente gli equilibri dell’ente, chiedendo altresì l'intervento immediato del Commissario regionale al fine di valutare un possibile intervento di controllo o, se necessario, sostitutivo. Dopo di ciò, riteniamo che Orlando dovrebbe prendere atto di quanto di grave è successo e rassegnare le sue dimissioni".
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