PALERMO. Il gip di Palermo ha convalidato l'arresto di Pietro Calogero Lo Presti e ha disposto nei suoi confronti la custodia cautelare in carcere. Lo Presti è stato arrestato in flagranza dai carabinieri, sabato, per l'omicidio di Andrea Cusimano, fruttivendolo pregiudicato ucciso al mercato del Capo a colpi di pistola.
Lo Presti si è avvalso della facoltà di non rispondere durante l'udienza di convalida. Secondo gli inquirenti dietro al delitto ci sarebbe la lite che il fratello della vittima aveva avuto poco prima col padre del killer.
Intanto, continuano le ricerche del complice di Lo Presti, fuggito a bordo di una Smart. Nessuno dei familiari della vittima ha collaborato con gli inquirenti.
Sull'omicidio in queste ore è calato il velo dell'omertà, tra i parenti e nel quartiere. Bocche cucite: nessuno risponde alle domande degli inquirenti, se non con risposte vaghe e poco utili.
I carabinieri del nucleo operativo guidata da maggiore Dario Ferrara, che stanno effettuando le indagini, sono stati chiari: se Calogero Pietro Lo Presti non fosse stato preso e arrestato praticamente in tempo reale dai militari che si trovavano sul posto, nessuno lo avrebbe mai denunciato.
Non solo perché, seguendo le vecchie regole omertose, "meglio farsi i fatti propri", ma perchè quello di Lo Presti è un cognome che in Cosa Nostra conta, eccome. Calogero Pietro ha parentele "eccellenti", come lo zio Calogero e il cugino di secondo grado Tommaso Lo Presti, boss del clan di Porta Nuova.Dunque, i carabinieri pensano che nessuno si sarebbe mai messo contro di lui e contro la sua famiglia.
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