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Closing, Baccaglini: fatto il possibile. E Zamparini ora pensa al piano B

PALERMO. "La mia squadra e io prendiamo atto del rifiuto della nostra proposta per l'acquisizione del Palermo Calcio. In questi mesi, come ho avuto modo di spiegare anche in settimana, ho chiamato a raccolta quelli che reputo tra i migliori professionisti per strutturare un progetto che potesse essere sostenibile e di crescita per il futuro della società". Lo dice in una nota il presidente del Palermo Paul Baccaglini, che saluta i tifosi pur non ufficializzando le sue dimissioni.

"Alla città che così calorosamente mi ha accolto - aggiunge - rivolgo un sentito grazie con la speranza che un giorno le nostre strade potranno tornare a incrociarsi e che nel frattempo possa trovare la necessaria serenità".

E ancora: "Ho sempre parlato dell'opportunità di acquistare il Palermo come un investimento e come tale deve quadrare anche a livello numerico. Il risultato di questo intenso lavoro è un'offerta che a nostro giudizio poteva soddisfare tutte le parti interessate con le doverose garanzie di pagamento, tenendo chiaramente gli interessi della squadra al primo posto, com'è giusto che sia". E spiega: "Ad avvalorare questo, la struttura dell'offerta prevede una dilazione dei pagamenti su base comunque garantita -prosegue- con un'ulteriore importante integrazione anch'essa garantita alla promozione in serie A".

Ieri il proprietario Maurizio Zamparini aveva parlato di un pagamento in quattro anni. "Pur apprezzando l'apprensione di Zamparini per tutelare e salvaguardare il futuro del Palermo - continua Baccaglini - ritengo che le garanzie circa il piano di investimenti, che chiaramente passa anche per lo sviluppo imprenditoriale di nuove strutture come lo stadio e del centro sportivo, non sia di sua diretta competenza dal momento che non sarà più di sua proprietà".

Su Orlando commenta: "Il progetto ha trovato apertura e disponibilità da parte del sindaco Orlando. Vorrei ringraziarlo pubblicamente per le sue iniziative che dimostrano quanto tiene a Palermo sotto ogni punto di vista. A lui non abbiamo mai negato e anzi abbiamo confermato in modo trasparente le necessarie garanzie di investimento per poter approvare lo stadio e realizzarlo insieme agli altri noti progetti collaterali secondo un cronoprogramma che prevede la costruzione dello stadio entro due anni".

E conclude: "Non entro nelle polemiche extra Palermo perché inconferenti. Sento sinceramente di avercela messa tutta. In questi mesi non ho risparmiato energie, tempo e risorse economiche per cercare di trovare una strada percorribile che portasse all'edificazione di tutte quelle idee che possono fare del Palermo una grande storia di successo. Questo è anche il rischio imprenditoriale, non sempre il risultato è quello sperato: averci provato pesa meno di un rimpianto".

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