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Palermo e lo spettro della penalizzazione: vertice tra Foschi e Mirri

Lo spettro della penalizzazione torna a farsi sentire. Il mancato accordo con la famiglia Mirri, che puntava a partecipare all’operazione sul nuovo Palermo come partner commerciale, lascia ora un grosso punto interrogativo sul pagamento degli stipendi.

L’imprenditore Dario Mirri avrebbe dovuto farsi carico del pagamento, entro lunedì, così da scongiurare i 4 punti di penalizzazione in classifica. Ma l’intesa è saltata e i bonifici non sono partiti. E non potranno partire se non arriveranno i 3,5 milioni necessari.

Tutto compromesso? Forse non ancora: oggi infatti Mirri e Foschi dovrebbero incontrarsi. Una corsa contro il tempo vista la scadenza Covisoc prevista per oggi, ma rinviata a lunedì perché c’è di mezzo il fine settimana.

Ma la possibilità di trovare un accordo è difficile dopo la nota diffusa ieri sera dalla famiglia Mirri in cui spiegava quali fossero le loro intenzioni, ovvero “approntare le somme occorrenti per il versamento degli stipendi e, dunque, consentire alla società di evitare la penalizzazione prevista in ipotesi contraria.

Si è trattato di una vera e propria professione di fede frutto di un attaccamento e di un amore nutrito nei confronti della squadra del Palermo, che appartiene da sempre alla nostra famiglia risalendo alla presidenza di nostro zio Renzo Barbera”.

Da parte di Mirri non c’era dunque l’intenzione di partecipare come socio: “La nostra offerta, dunque, a fronte del nostro impegno economico, era limitata alla possibilità di poter ottenere l’affidamento delle attività di comunicazione e marketing della società e della squadra attingendo ad un’esperienza aziendale di ben cinquant’anni”.

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