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Evasione scoperta dalle ordinazioni, sequestro da 2 milioni a un ristorante di Terrasini

Un sequestro di beni dal valore di oltre 2 milioni di euro, finalizzato alla confisca, è stato eseguito nei confronti di un'azienda di ristorazione e gestione di impianti sportivi a Terrasini. A eseguire il sequestro esecutivo la guardia di finanza di Partinico, dopo una complessa indagine economico-finanziaria lunga due anni, coordinata e diretta dalla procura della Repubblica di Palermo.

Sigilli sono scattati a 5 autovetture, 8 fabbricati 4 terreni nonché le disponibilità liquide rinvenute sui conti correnti aziendali e dei due amministratori, l'equivalente del valore complessivo dei tributi evasi.

Da una dettagliata verifica fiscale, i finanzieri hanno appurato che la titolare della ditta individuale, in realtà guidata dal marito, non ha dichiarato al fisco ricavi per oltre 3 milioni e quasi 500 mila euro di Iva, relativi a tutti gli anni di imposta del periodo che va dal 2012 al 2016.

La titolare è dovrà rispondere di dichiarazione infedele (art. 4 D.lgs. 74/2000).

Le indagini, condotte dalle fiamme gialle nel 2016 e 2017, si sono concentrate a definire il reale volume di affari conseguito dall’impresa, attraverso l’analisi di tutta la documentazione contabile ed extra-contabile rinvenuta durante l’accesso. I finanzieri hanno passato al setaccio anche conti correnti intestati alla ditta e agli amministratori. A definire il quadro dei reali ricavi dell'azienda un file trovato all'interno di un computer dove erano registrate tutte le ordinazioni prese ai tavoli dai camerieri tramite palmari.

Concluse le indagini, è stato richiesto all’autorità giudiziaria inquirente l’applicazione del sequestro preventivo, in via cautelare, di beni per un valore complessivo di 2.043.281,14 euro, cifra che corrisponde all’imposta evasa nel periodo dal 2012 al 2016.

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