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Scoperte 12 imbarcazioni da diporto sconosciute al Fisco nel Palermitano, sanzioni fino a 600mila euro

Sono dodici le imbarcazioni da diporto battenti bandiera estera mai dichiarate la fisco italiano scoperte nel Palermitano. I finanzieri della stazione navale di Palermo effettuato almeno quaranta controlli questa estate nei porticcioli di Cefalù, San Nicola l’Arena, la Cala, Villa Igea e Terrasini. Sono state individuate dodici persone che posseggono imbarcazioni immatricolate all’estero ma sconosciute al Fisco italiano. Per queste persone la legge prevede l’obbligo di comunicare, con la dichiarazione annuale dei redditi, i beni posseduti fuori dall'Italia.

La guardia di finanza ha censito le imbarcazioni ormeggiate nei porti turistici. L’analisi dei dati acquisiti, durante l’attività di sorveglianza per il contrasto dei traffici illeciti esercitata in mare, ha permesso di constatare il mancato rispetto degli obblighi di dichiarazione a dodici persone fiscalmente residenti in Italia, ma proprietari di imbarcazioni da diporto battenti bandiera di paesi stranieri.

“Abbiamo segnalato queste persone al nucleo di polizia tributaria della guardia di finanza in modo tale che si possano successivamente effettuare controlli- spiega il colonnello Alessandro Carrozzo- in modo tale che si possano capire la reale capacità contributiva dei proprietari delle imbarcazioni e ricavarne informazioni ed elementi utili a sostenere l’adeguatezza o meno dei redditi dichiarati rispetto alla propria situazione patrimoniale. Bisognerà capire se i proprietari dei natanti hanno dichiarato redditi congrui in relazione a ciò che posseggono”.

Intanto per le dodici persone, che non hanno dichiarato di possedere imbarcazioni battenti bandiera estera, le sanzioni previste vanno dal 3% al 15% del valore dei beni non dichiarati. I finanzieri hanno quantificato che le imbarcazioni hanno un valore complessivo di 4 milioni di euro. “Per loro complessivamente potrebbe scattare una sanzione che va da un minimo di 120 mila euro ad un massimo di 600 mila euro”, conclude il colonnello Alessandro Carrozzo.

 

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