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Falsi certificati per permessi di soggiorno ai migranti a Palermo: in 9 ai domiciliari

Certificazioni false per ottenere permessi di soggiorno o il loro rinnovo per extracomunitari a Palermo. E’ questa l’accusa per alcuni professionisti, accusati di favoreggiamento dell’immigrazione clandestina a Palermo.

La polizia e la guardia di finanza hanno effettuato numerose perquisizioni, su ordine del tribunale di Palermo. Nel corso delle indagini è stata scoperta un’articolata rete di ragionieri e dottori commercialisti che in cambio di denaro, da un minimo di 200 a un massimo di 1000 euro a pratica, negli ultimi quattro anni avrebbero falsificato la documentazione di extracomunitari irregolari a Palermo. Tutti chiedevano permessi di soggiorno per motivi di lavoro. Così con false dichiarazioni gli stranieri dichiaravano di guadagnare al mese cifre stratosferiche quando invece vendevano chincaglie nei marciapiedi.

Altri extracomunitari dichiaravano di avere diversi figli a carico e una moglie quando invece vivevano da soli. Queste false dichiarazioni sono state messe nero su bianco da consulenti commercialisti, alcuni  titolari di centri di assistenza fiscale (Caf).

I militari del gruppo di Palermo della guardia di finanza e gli agenti della squadra mobile hanno dato esecuzione a nove misure di custodia cautelare ai domiciliari per Gesualdo Meli, Antonino Di Majo, Gianfranco Ficano, Francesco Noto, Antonino Pisciotta, Paola Giannetto, Antonino Russo, Marco Celani e il poliziotto dell’ufficio immigrazione Salvatore Giacobbe che avrebbe sfruttato le sue conoscenze in Prefettura ed è il marito della titolare di un Caf di Castelvetrano.

Mentre è indagato anche  Thayaraj Arulnesan, tamil, membro della Consulta delle culture del Comune di Palermo e a sua volta titolare di un Caf. Per lui  stato disposto  il divieto di dimora nel comune di Palermo e obbligo di presentazione all’ufficio immigrazione della questura per tre giorni a settimana. Ci sono anche altre otto persone indagate per ora non sono state raggiunte da misura cautelare. Per tutti l’accusa è favoreggiamento dell'immigrazione clandestina e di violazione del testo unico delle disposizioni concernenti la disciplina dell'immigrazione e norme sulla condizione dello straniero.

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