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Sparatoria a Palermo, ucciso un pregiudicato di 29 anni

Il luogo dell'omicidio in fondo Picone (foto di Marco Gullà)

E’ stato ucciso a colpi di pistola in fondo Picone a Palermo nella zona di via Oreto nei pressi della Missione Speranza e Carità di Biagio Conte. A perdere la vita un uomo di 29 anni, Dino Salvato, che aveva piccoli precedenti penali.

Sembra che l’uomo sia residente in zona. I parenti della vittima, appena appurata la notizia, sono scesi in strada. Urla strazianti di  dolore e pianti disperati di parenti, amici e conoscenti.  Una situazione di tensione che ha reso o difficile mantenere per la polizia l’ordine pubblico in zona.

Intorno alle 21 è arrivata la segnalazione al 113 di una sparatoria. Sul posto si sono recate diverse volanti della polizia. Al lavoro anche gli agenti della Scientifica per cercare eventuali tracce utili per rintracciare l’assassino. La polizia che sta coordinando le indagini ha avvisato il pm di turno ed è stato chiamato il medico legale per effettuare una prima autopsia sul corpo dell’uomo.

Nel dicembre 2016 per Dino Salvato erano stati disposti i domiciliari. Insieme ad altri due giovani nell’agosto 2016 aveva accerchiato gli agenti alla Vucciria e molestato una ragazza. Il fatto era avvenuto nella notte del 21 agosto, in un pub di piazza Garraffello alla Vucciria alcuni studenti e studentesse universitarie  furono accerchiati da alcuni ragazzi che iniziarono a molestare le ragazze del gruppo. Due amici delle due giovani intervennero in loro difesa, ma il gruppo li aggredì.

Uno dei membri del branco diede  un pugno alla spalla di una studentessa e le sfilò lo zainetto. Le vittime, dopo essere sfuggite al pestaggio, si allontanarono verso la vicina piazza San Domenico e chiamarono il 113. Gli agenti appresero i fatti dagli studenti e con loro tornarono in piazza Garraffello, dove riconobbero e indicarono agli agenti uno degli aggressori: Dino Salvato.

I poliziotti si avvicinarono per identificarlo, ma per tutta risposta Salvato colpì un agente con una gomitata e poi fuggì. Il ragazzo fu raggiunto vicino ad un ocale.  Gli agenti lo bloccarono, nonostante tentasse di divincolarsi.

Il gip dispose gli arresti domiciliari sia per Dino Salvato, che per il fratello Cristian, accusati dei reati di violenza sessuale, lesioni e resistenza a pubblico ufficiale. Mentre per il terzo ragazzo di 22anni era stato disposto l’obbligo di dimora.

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