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Traffico di droga e armi, fermati in 20 tra Germania e Palermo. Il capo un ristoratore palermitano

PALERMO. Un'organizzazione criminale con a capo un insospettabile ristoratore palermitano, da anni residente in Germania, Placido Anello, che operava con metodi mafiosi, intimidendo le vittime e imponendo ai commercianti l'installazione di slot machine, e trafficava in droga e armi: è l'identikit della banda scoperta dalla Guardia di Finanza di Palermo e dalla polizia criminale tedesca.

Venti le persone fermate con le accuse di traffico di stupefacenti, riciclaggio e detenzione di armi. Quindici sono state arrestate in Germania, tre tra Sicilia e Calabria su provvedimento della Dda di Palermo, due su mandato di arresto europeo. Sequestrate in Germania banconote per 60mila euro, due pistole, due lanciarazzi, armi da taglio, una piantagione di cannabis, sei auto, 12 chili di marijuana, terreni e beni per 145 mila euro.

I fermati dalle autorità italiane sono Placido Anello, Benito Amodeo, Giacomo Principato, Felice Formisano, Rosario Iuliano. Anello, arrivato in Germania dalla Sicilia, avrebbe realizzato due ristoranti riciclando i guadagni del traffico di droga. La Guardia di finanza gli ha sequestrato, per sproporzione tra reddito lecito e beni posseduti, conti correnti, 9 terreni, 6 villini, 2 magazzini e dieci appartamenti. Le indagini sono partite dal sequestro di un'arma a Massimiliano Bellavia, fermato a giugno del 2016 al porto di Palermo con una Smith & Wesson. Dalla scoperta della pistola si è risaliti all'organizzazione che operava tra Germania e Italia anche grazie ai suoi contatti con trafficanti di droga albanesi. Tra le figure di spicco c'era quella di Amodeo Benito, corriere della droga fermato nel 2016 a Messina mentre trasportava cocaina e marijuana in Sicilia.

"Ci sono reati che, per loro natura hanno carattere transnazionale, come i traffici di droga e armi, in questi casi le indagini necessariamente non possono essere limitate dai confini degli Stati". Lo ha detto il procuratore di Palermo Francesco Lo Voi. Alla conferenza stampa in cui sono stati illustrati i particolari dell'operazione condotta dalla Finanza e dalla polizia criminale tedesca, ha partecipato anche il procuratore di Costanza Joachim Speierman. L'indagine è stata svolta parallelamente dagli inquirenti tedeschi e italiani. "Un esempio - ha detto Lo Voi - di cooperazione investigativa che ci ha consentito di muoverci in costante contatto".

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