PALERMO. "Se davvero hanno falsificato le firme alla loro prima competizione elettorale nel capoluogo siciliano chissà cosa saranno capaci di fare alle prossime elezioni regionali, ad iniziare dalla scelta del candidato presidente: una scelta che con ogni probabilità sarà 'telecomandata' dai maghi del web, alla faccia della trasparenza e della democrazia partecipata".
Lo dice Fausto Raciti segretario regionale del PD a proposito del caso delle "firme false" denunciato da un servizio delle Iene, che riguarda le candidature del Movimento 5 Stelle alle amministrative di Palermo del 2012.
Sul caso interviene anche Carmelo Miceli, segretario provinciale del Pd di Palermo: "Le Iene hanno scoperto che le firme depositate dal Movimento 5 Stelle per le elezioni comunali di Palermo del 2012 erano palesemente false. Contraffatte. E pure malamente. Per svelare il mistero è bastata una perizia calligrafica e il riscontro oggettivo con alcuni cittadini che hanno firmato i moduli".
E ancora:"A questo punto - continua - delle domande sorgono spontanee: perché le indagini della Digos e della Procura degli anni scorsi non hanno prodotto alcun risultato? Perché, anche di fronte all'evidenza dei fatti, il Movimento 5 Stelle si è chiuso in un vergognoso silenzio? Davvero il deputato pentastellato all'Assemblea regionale siciliana, Giampiero Trizzino, e l'establishment siciliano dei 5 Stelle pensano di potere liquidare il tutto con un laconico 'attendiamo novità dagli inquirenti? Tutto qui quello che possono fare i campioni dell'onestà?".
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