PALERMO. Beppe Iachini fa buon viso a cattivo gioco. Ha un contratto e non può fare diversamente. Rincuorato da sei punti iniziali che accorciano il percorso che porta alla salvezza. Già, perchè solo di salvezza il tecnico rosanero vuole parlare, quasi a ribadire che il Palermo ha mancato quel salto di qualità che s'aspettava dopo una stagione di assestamento. E che sarà una stagione difficile.
«Ci aspettano tante finali. Da affrontare con le armi di sempre. Umiltà, compattezza e soprattutto ritmo. Voglio anche quest'anno un Palermo che corra più degli avversari e che non rinunci mai a pressare. A Udine, per esempio, lo abbiamo fatto solo nella prima mezzora. Poi ci siamo adeguati al risultato, ci siamo difesi troppo, e questo non va bene».
La delusione per un mercato con tanti, troppi, colpi a vuoto è stata in parte mitigata dalla buona partenza. Iachini però ammette che aveva sperato un Palermo diverso. Con un po' di qualità in più.
«Bastavano due pedine. Un altro attaccante e un esterno. Ma non sono arrivati. Pazienza, rimbocchiamoci le maniche e andiamo avanti».
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