BAGHERIA. Nel territorio bello e oltraggiato di Bagheria, l'araba porta del vento bib al-gerib, tra natura e cultura, scempio e degrado, sorgono tante bellissime ville settecentesche, un tempo predilette residenze estive dell'aristocrazia palermitana, incastonate oggi come gemme nel cemento di una dissennata speculazione edilizia, maltrattate e deturpate, chiuse e abbandonate, e nella maggior parte dei casi non fruibili.
La volontà quindi di un giovanissimo gallerista bagherese di situare la propria galleria Adalberto Catanzaro Artecontemporanea nel corpo basso di una di queste ville dimenticate come Villa Casaurro (XVIII sec), ha una grande importanza e assume un duplice valore culturale perché da un lato dà la possibilità ai cittadini e a un più vasto pubblico di visitare la villa settecentesca, dall'altra si pone come nuovo e promettente polo decentrato dell'arte contemporanea siciliana. La galleria inaugura la propria attività con la mostra «Pianeti Solitari» che espone le opere degli artisti Rosario Bruno (1945, Siculiana) e Juan Esperanza (1983, Città del Messico - Sutera), per la curatela di Ezio Pagano e il testo critico di Manuela Conciauro.
Come pianeti solitari i due artisti si trovano accomunati in un percorso che volutamente li porta fuori dai circuiti «alla moda» dell'arte contemporanea, in un isolamento che è fervido alimento creativo, rapporto intenso con la terra siciliana e con la manualità necessaria alla creazione. In netta controtendenza quindi con la strada principale dell'arte contemporanea che punta verso l'omologazione e l'utilizzo di tecniche sempre più sofisticate che non prevedono l'uso delle mani. «Dopo tutto un'opera d'arte non si realizza con le idee, ma con le mani» diceva Picasso.
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