Questo sito contribuisce all’audience di Quotidiano Nazionale

Maria Falcone: "Sconcertata dalle parole di Lucia Riina"

Video rimosso dal sito svizzero

PALERMO.  ''Provo sconcerto e biasimo per le dichiarazioni di Lucia Riina. Pur rispettando il suo ruolo di figlia e consapevole che le colpe dei padri non possano per nessuna ragione ricadere sui figli, non accetto che una donna cattolica praticante, come lei sottolinea più volte nell'intervista, non prenda le distanze da un padre assassino''.

E' il commento di Maria Falcone, sorella del giudice ucciso dalla mafia nel '92, all'intervista rilasciata a una tv Svizzera dalla minore delle figlie di Totò Riina, Lucia. ''Un padre che ha provocato lacrime e dolore disumano alle tante famiglie delle vittime colpite dalla sua efferata violenza e ferocia. - aggiunge - Sarebbe stato meglio, per etica, moralità e discrezione verso gli italiani, non sbandierare il proprio onore di portare un cognome tanto scomodo e relegare al proprio privato i sentimenti che si nutrono verso un genitore''. ''Così come è altrettanto grave - conclude Maria Falcone - che per facile audience una tv svizzera si interessi alla figlia di un boss italiano raccogliendo le sue opinioni su fatti tanto drammatici per la storia del nostro Paese e per le famiglie dei martiri colpiti dalle azioni mafiose ordite dal boss Salvatore Riina''.
Intanto, è sparito dal sito della tv svizzera TSR il video dell'intervista a Lucia, la figlia di Totò Riina. Lo annuncia Giovanna Maggiani Chelli, presidente dell' Associazione tra i familiari delle vittime della strage di via dei Georgofili che ieri aveva invitato la figlia del boss mafioso a «inorridire» per le vittime della mafia. «Ci aspettiamo ora - aggiunge l'associazione - che quanti, nel mondo, hanno in queste ore divulgato il video contenente l'intervista alla figlia del Capo di Cosa nostra, facciano altrettanto». «L'enormità della strage di Firenze in via dei Georgofili il 27 Maggio 1993 ha fatto il giro del mondo , perchè erano stati colpiti gli Uffizi , ma quella notte morirono sotto 277 chili di tritolo distribuito da Salvatore Riina per salvaguardare i suoi affari e quelli dei suoi eredi, due bambine piccolissime, un ragazzo di venti anni e due giovani di poco più di 30 anni. Va tolta quindi ogni voce ai mafiosi terroristi eversivi del 1993 e ai suoi eredi, a meno che non vogliono verbalizzare ciò che sanno nella procura della Repubblica di Firenze» conclude l'associazione.

Caricamento commenti

Commenta la notizia