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Vertenze Flaccovio e Fiorentino, accordo per la cassa integrazione

Evitati i licenziamenti nelle storiche aziende di gioielli e di libri. Coinvolti nelle operazioni in tutto 42 lavoratori

PALERMO. Si chiudono con la richiesta di cassa integrazione in deroga per i lavoratori in esubero le due vertenze Fiorentino e Flaccovio. Un passo decisamente positivo che, per ciò che riguarda la storica gioielleria, eviterà 14 licenziamenti. Le trattative sindacali vanno avanti da mesi. Il nodo rimane l'accordo quadro sull'erogazione della Cassa, di cui ancora non si conoscono esattamente i limiti cui devono sottostare le imprese richiedenti. Sia per Fiorentino sia per Flaccovio, la cassa integrazione per i lavoratori scade oggi. Gli accordi sono stati firmati sul filo di lana, e già dalla prossima settimana le aziende inoltreranno le richieste per la nuova cassa in deroga.

Fiorentino
Dopo il tira e molla sugli esuberi, che sono passati da 27 a 14, e dopo gli innumerevoli tentativi fatti dalla Filcams-Cgil e dalla proprietà per ridurre ulteriormente il numero dei licenziamenti, alla fine la strada della cassa integrazione in deroga ha messo tutti d'accordo. Il verbale si è chiuso grazie ad alcune garanzie richieste dall'azienda che, dopo un'assemblea, sono state avallate da sindacato e lavoratori. In sostanza, in attesa della definizione delle regole per l'accesso alla cassa in deroga da parte delle imprese (non si sa ancora se le aziende che l'hanno richiesta per un certo numero di volte negli anni passati possano ancora usufruire della Cassa), Fiorentino ha richiesto che fossero firmate delle liberatorie per mettere a riparo l'azienda nel caso in cui la Cassa dovesse essere rigettata. Se ciò dovesse accadere, ai lavoratori verrà garantita la parte contributiva e non quella retributiva coperta della Cassa. Ipotesi che porterebbe all'apertura di una nuova procedura di licenziamento collettivo. Nel frattempo, c'è l'accordo firmato ieri. Oggi, invece, i lavoratori firmeranno le liberatorie. La cassa integrazione coprirà un anno, fino al 31 dicembre 2013, e interesserà tutti i 49 dipendenti: 19 a zero ore (non andranno a lavoro) e 30 a rotazione, con la riduzione del 50 per cento dell'orario di lavoro. «È stata una vertenza lunga e travagliata - spiega Monja Caiolo, segretario generale della Filcams Cgil palermitana -. Auspichiamo che la richiesta di Cassa, procedura non nuova per l'azienda, possa passare. Purtroppo, è stato necessario inserire nell'accordo le liberatorie - dice la sindacalista -, ma è stata l'inevitabile conseguenza per scongiurare i licenziamenti, in attesa che si sblocchi la problematica dell'accordo quadro per il 2013».

Flaccovio
L'accordo prevede la proroga della cassa integrazione in deroga. A differenza di Fiorentino, la richiesta di Cassa avanzata dall'azienda Flaccovio è per sei mesi, fino al 30 giugno 2013. Si tratta della prima proroga, e non dovrebbero esserci problemi per ciò che riguarda le indicazioni che usciranno dall'accordo quadro sugli ammortizzatori sociali. Per Flaccovio non era stata aperta nessuna procedura di licenziamento collettivo, ragione per cui i 28 lavoratori scivoleranno in un altro periodo di Cassa a rotazione (alcuni lavoratori erano in cassa a zero ore), con la riduzione del 50 per cento dell’orario di lavoro. Ma il sindacato è col fiato sospeso, perché per Flaccovio ci sono anche le sirene di una probabile cessione di uno dei quattro punti vendita. «Vorremmo capire meglio perché è stata richiesta la Cassa fino a giugno - conclude Caiolo -. Se dovesse essere confermata l'indiscrezione della cessione di un negozio, il sindacato continuerà a lottare affinché il personale possa essere ricollocato negli altri punti vendita in attività».

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