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"Busta paga gonfiate", condannato ex funzionario del teatro Massimo

L'ex responsabile dell'ufficio paghe e contributi della Fondazione del Teatro Massimo di Palermo, Nicolò Amato, è stato condannato dai giudici della Corte dei Conti al pagamento di 796 mila euro per avere erogato assegni familiari gonfiati ai dipendenti dell'ente

PALERMO. L'ex responsabile dell'ufficio  paghe e contributi della Fondazione del Teatro Massimo di  Palermo, Nicolò Amato, è stato condannato dai giudici della  Corte dei Conti al pagamento di 796 mila euro per avere erogato  assegni familiari gonfiati ai dipendenti dell'ente.     La sezione giurisdizionale della Corte ha ritenuto Amato  responsabile del danno erariale provocato alla Fondazione. Per  la stessa vicenda, in sede penale, il funzionario oggi in  pensione è stato condannato a un anno e quattro mesi per  truffa.     Avrebbe consentito a un gruppo di dipendenti di godere per  anni di stipendi gonfiati. L'escamotage usato, secondo i giudici  contabili, era semplice: venivano falsificati i documenti  relativi ai nuclei familiari facendo così lievitare le buste  paga. Contro la sentenza l'imputato ha presentato ricorso in  appello. Parallelamente è iniziato il procedimento davanti alla  Corte dei Conti.    Per i giudici l'ex funzionario «ha operato solitariamente, in  completa autonomia, esercitando le prerogative tipiche del  livello posseduto. Fra tali prerogative rientrava, certamente,  anche la verifica dei requisiti per la fruizione degli assegni  per nucleo familiare». 

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