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Sgominata la "banda del buco": nove arresti

Coinvolto anche un metronotte infedele. I nove sono accusati di associazione a delinquere finalizzata alla perpetrazione di rapine in danno di istituti bancari, uffici postali e gioiellerie

PALERMO. Una volta individuato l’obiettivo da rapinare – sempre vicino a un locale accessibile dall’esterno - si proseguiva la notte o nei pomeriggi dei giorni festivi con le operazioni di foratura della parete interna dell’edificio adiacente all’obiettivo. Poi, abbattuto l’ultimo strato di muro, la banda irrompeva dentro la banca, ufficio postale o gioielleria portando via il denaro con minaccia o violenza nei confronti del personale, che spesso veniva segregato e legato in una stanza.
Ecco la tecnica utilizzata dalla cosiddetta “banda del buco”, sgominata questa notte dalla squadra mobile di Palermo che ha arrestato nove presunti rapinatori accusati di farne parte. Coinvolto anche un metronotte infedele. I nove sono accusati di associazione a delinquere finalizzata alla perpetrazione di rapine in danno di istituti bancari, uffici postali e gioiellerie."L’indagine condotta ha dimostrato che l’associazione aveva una complessa struttura verticistica con un capo investito e riconosciuto dagli accoliti, una sede dove si tenevano le riunioni, suddivisione degli introiti, sistemi protetti di comunicazione ( telefoni intestate a persone non riconducibili agli indagati e radiotrasmittenti in grado di intercettare le frequenze della polizia giudiziaria), armi da fuoco, attrezzi da scasso e chiavi adulterine, auto utilizzate per raggiungere gli obiettivi da rapinare", spiegano gli inquirenti.L’associazione per delinquere in parola operava in modo pressoche' costante dal 2009 al 2010 ed era riuscita a individuare numerose banche e uffici postali da rapinare, avendo gia' predisposto i sistemi di accesso a detti siti attraverso la realizzazione di aperture nelle pareti dei locali da rapinare. Si è accertato il coinvolgimento nei fatti criminosi di un metronotte in servizio presso un istituto di vigilanza di Palermo che, violando i suoi doveri di fedelta' alla funzione di guardi giurata che svolgeva, forniva all’associazione preziose informazioni- logistiche ed organizzative- utili per la consumazione di rapine.L’indagine e' stata coordinata dal Procuratore aggiunto Maurizio Scalia e dal pm Maurizio Bonaccorso, mentre l’ordinanza cautelare e' stata emessa dal Gip presso il Tribunale di Palermo, Nicola Aiello. 

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