Non si fermano a Palermo le campagne di sensibilizzazione contro l’uso del crack. Un incontro, rivolto principalmente agli studenti delle scuole superiori, è stato organizzato dal Rotary club Palermo Est, in collaborazione con Ersu Palermo, alla residenza universitaria San Francesco Saverio, all'Albergheria. All’evento hanno partecipato esponenti della magistratura, forze dell’ordine, mondo dell’associazionismo, Asp, Comune e Università. Tutti insieme perché l’intento è quello di lavorare in sinergia, remando verso un unico obiettivo: il futuro dei giovani. “Non possiamo chiudere gli occhi di fronte a un fenomeno di spaccio e di consumo delle sostanze all’interno del quartiere – spiega Lidia Maugeri, organizzatrice dell’evento e responsabile del progetto 'Formare i giovani dell’Albergheria' – e tutti insieme dobbiamo trovare delle soluzioni”. Il dirigente medico psichiatra Asp di Palermo, Marinella Cannella, sottolinea che “l’età dei consumatori si è abbassata non solo nell’uso del crack ma anche di altre sostanze come la cannabis e l’alcool”. Presente anche il commissario straordinario dell'Asp di Palermo, Daniela Faraoni. “Cerchiamo di sollevare l’attenzione di una platea di cittadini particolarmente esposti a rischio di cadere in una condizione di dipendenza – dice – soprattutto da sostanze che azzerano le capacità intellettive e conoscitive del soggetto perché usare il crack significa uccidere i propri neuroni”. La platea, formata da studenti dell’alberghiero Pietro Piazza, di Benedetto Croce, Convitto nazionale Falcone, Gioeni Trabia, Ragusa-Kiyohara -Parlatore, Regina Margherita e Vittorio Emanuele, ha partecipato con grande interesse. Francesco Zavatteri conosce bene il dolore di un genitore che vede morire per droga il proprio figlio. Per questo il suo desiderio è quello di realizzare la casa di Giulio, una struttura capace di dare assistenza ai giovani e alle loro famiglie. “Il progetto pare che stia andando avanti – dice -. L’assessore Rosi Pennino ha detto che ci sta lavorando e noi speriamo che a breve si possa avere una sede per aprire la Casa di Giulio e accogliere i ragazzi”. Don Enzo Volpe, parroco salesiano che per anni ha guidato il centro Santa Chiara di Ballarò, ora accoglie chi è in situazioni di abbandono, povertà, solitudine e disagio alla Casa Ancora. “Il metodo per aiutare i ragazzi credo debba partire dalla bellezza della vita – dice don Enzo Volpe -, facendo gustare ai ragazzi le potenzialità che hanno. L’ambiente che li circonda deve essere bello, deve guardare al futuro, mettendo in evidenza le possibili alternative ad alcune scelte sbagliate”. Nel video Lidia Maugeri, Rotary organizzatrice evento – Marinella Cannella, dirigente medico psichiatra Asp – Daniela Faraoni, commissario straordinario Asp Palermo – Francesco Zavatteri, padre di Giulio – don Enzo Volpe, Casa Àncora