Palermo, nuova vita dopo il furto per le Officine Zen: riaperte grazie alla solidarietà della città
Tornano operative le Officine Zen di Palermo. Dopo il furto dello scorso novembre si è attivata una grande macchina di solidarietà che ha permesso l’acquisto degli attrezzi rubati. Grazie ad un crowdfunding che ha raggiunto la cifra di 1800 euro, la donazione di un poliziotto che ha messo a disposizione la sua tredicesima di 1200 euro, il Banco del sorriso e la Legacoop che ha finanziato il sistema di videosorveglianza, sono stati rimesse in sesto le Officine Zen e grazie ad un progetto sostenuto dai fondi dell'otto per mille della Chiesa Valdese sono stati attivati più laboratori di prima. Infatti adesso alla scuola Leonardo Sciascia si tengono laboratori di falegnameria, sartoria, fotografia, serigrafia e presto ci sarà anche una parte che diventerà una biblioteca scolastica. Sono state inaugurate due volte le Officine Zen, la prima nel 2021 e la seconda oggi, 17 maggio, per festeggiare con i residenti, gli studenti ma anche con tutti i sostenitori della rinascita di questo luogo. Adesso le officine appartengono a tutta Palermo, perché tutta la città insieme si è spesa e adoperata perché potessero continuare il loro lavoro. E nel quartiere si sperimenta, si conoscono nuove tecniche, si costruiscono oggetti, ci si confronta e, soprattutto, nascono nuove opportunità. L'associazione Handala è partner della scuola nel bando Cultura futuro urbano – scuola attiva la cultura. "La risposta della città al nostro appello è stata incredibile – spiega Lara Salomone, presidente dell'associazione -. C'è stato chi ha ricomprato attrezzature, chi ha regalato il sistema di videosorveglianza, un poliziotto che conosce la nostra associazione ci ha donato tutta la sua tredicesima. Insomma ci siamo sentiti supportati e questo ci ha molto rinvigorito, perché a dire il vero eravamo un po' tristi per l'accaduto, ma tutto questo amore ci ha fatto andare avanti". Sono le classi della scuola media a sperimentare attività creative e formative parallelamente a quelle curricolari alle officine. I partecipanti hanno realizzato elementi di arredo in legno che contribuiranno a personalizzare ancora di più gli spazi scolastici, hanno creato marsupi, zaini e cuscini, sperimentato tecniche fotografiche e prodotto materiale fotografico che diventerà una mostra permanente negli spazi della scuola. “Sono previste a breve – spiega Vivian Celestino, operatrice di Handala - attività nel quartiere che porteranno gli esperti che tengono i laboratori di falegnameria a realizzare oggetti per le realtà di quartiere che l’associazione Handala cura da anni come lo spazio Donna Zen e un lavoro di reportage video e fotografico realizzato con gli studenti della scuola che permetterà di raccogliere il loro punto di vista sugli spazi quotidiani nei quali si incontrano e vivono”. Non si placano, purtroppo, però gli atti vandalici nel quartiere Zen di Palermo. Tra ieri e oggi, alcuni malviventi hanno frantumato le vetrate delle porte di ingresso della scuola Falcone, con il lancio di grosse pietre. Nella scuola, non nuova ad atti vandalici, e da tempo senza linea telefonica, l’impianto di videosorveglianza è ancora fuori uso; tutte le telecamere sono state infatti gradualmente distrutte. Un nuovo duro colpo per l'istituto comprensivo a quasi un mese dal terremoto giudiziario che ha portato all’arresto dell’ex dirigente scolastica Daniela Lo Verde, accusata di peculato e corruzione Nel video: Vivian Celestino, operatrice di Handala Qui sotto le foto dell'assalto vandalico alla scuola Falcone