Ufficiali di fanteria dell'esercito a Palermo, cerimonia in ricordo del generale Dalla Chiesa
Depositata una corona di fiori in omaggio al generale e prefetto Carlo Alberto Dalla Chiesa in via Isidoro Carini a Palermo, dove il 3 settembre del 1982 veniva colpito a morte dagli uomini di Cosa Nostra insieme alla moglie Emanuela Setti Carraro e l’agente di scorta Domenico Russo. L’omaggio è stato depositato dagli uomini del 100esimo corso Auc (allievi ufficiali di complemento), insieme agli uomini dell’arma dei carabinieri, che ogni anno si ritrova per onorare quanto giurato 43 anni fa presso l’allora scuola di fanteria di Cesano di Roma. Nei sei mesi della scuola, diversi giovani provenienti da tutta la penisola e le isole si incontrarono con un obiettivo comune: diventare ufficiali di fanteria dell’esercito. Finita la ferma, alcuni di loro continuarono la carriera militare, altri fecero scelte di vita e lavorative diverse. Ma il legame verso i propri commilitoni divenne indissolubile, tanto che, ogni anno, il centesimo corso Auc si riunisce in città e località diverse per celebrare e ritrovarsi. Quest’anno, commilitoni e famiglie si sono ritrovati nel capoluogo siciliano, per rinnovare ancora una volta il giuramento al proprio paese e al santo patrono San Giorgio. Un’occasione per commemorare anche il generale che sconfisse le brigate rosse e combatté la mafia. «Come inizio della cerimonia abbiamo voluto onorare il generale Carlo Alberto Dalla Chiesa - ha sottolineato il generale di brigata Maurizio Quattrini - e l’Unuci (unione nazionale ufficiali in congedo d’Italia), di cui sono vice presidente nazionale. Per noi è importante: si continuano a trascinare la memoria e i valori che legano tutti gli ufficiali. Siamo felici di essere qui a Palermo, e di essere questa mattina insieme ai carabinieri per commemorare anche il nostro eroe, il generale Dalla Chiesa». Il momento della deposizione è stato accompagnato dalla grande commozione dei fratelli del corso Auc, che in quei mesi hanno vissuto due grandi eventi della storia italiana, la strage di Bologna nell’agosto nel 1980 e il terremoto dell’Irpinia, che si verificò qualche mese più tardi il 23 novembre. «Due occasioni che hanno lasciato il segno nella storia italiana - racconta il tenente Pasquale Trabucco - alcuni dei nostri commilitoni provenivano da Bologna e molti dall’Irpinia e quei momenti ci colpirono particolarmente. Questo ha fatto si che il cordone ombelicale che idealmente ci lega si rafforzasse ancor di più. Ognuno di noi nell’arco di questi anni ha ricoperto svariati incarichi, altri hanno intrapreso altre carriere e professioni. Ma il nostro legame non si è mai sciolto». La giornata prosegue con altre commemorazioni: un omaggio al comando dei carabinieri Sicilia, in ricordo degli Auc che si sono avvicendati al 12 battaglione carabinieri Sicilia, con l’esibizione della fanfara. Domani, alle 9,30, prevista la deposizione di un corona d’alloro all’Altare della Patria in piazza Vittorio Veneto. «Per la città è un onore ospitare il raduno nazionale del centesimo corso Auc - ha commentato l’assessore comunale alla Cultura Gianpiero Cannella -, un segno tangibile di riconoscenza nei riguardi dell’esercito che nel capoluogo siciliano è sempre stato rappresentato da uomini d’eccellenza che hanno dato prova di grande professionalità in occasione di sostegno alla popolazione locale, calamità naturali e operazioni di contratto alla criminalità organizzata. La città accoglie con grande affetto i partecipanti al raduno e le loro famiglie».