Quali sono le parole e i concetti che ricorrono con maggiore frequenza nei testi di Luciano Ligabue? Che sentimenti suscitano? Perché una canzone risulta più popolare o più ballabile di un’altra?
Sono queste alcune delle domande a cui Irene Carola Spera, neolaureata magistrale in Scienze Statistiche all'Università di Palermo, ha cercato di rispondere con la sua tesi «Ho perso le parole: le ritrovo con la Sentiment Analysis».
Un’elaborata analisi statistica dell’intera discografia dell’artista emiliano (19 album di cui 13 inediti e 6 raccolte, per un totale di 273 canzoni), con l’obiettivo di identificare e classificare le informazioni presenti nel testo.
E così, ad esempio, utilizzando la piattaforma Genius Web API, si evince che «Sempre» è la parola adottata con più frequenza nei testi di Luciano Ligabue. In generale, i temi e i concetti che sembrano essere più ricorrenti sono quelli legati al tempo (sempre, mai, tempo, quando), ai sentimenti (bene, vivo, vita), alla volontà (volere) e ai luoghi (mondo, posto, via).
L’acquisizione dei dati da Spotify, invece, avvenuta tramite Spotify Web API, che consente di estrarre gli indicatori che rappresentano le caratteristiche audio, costruiti ed utilizzati dalla piattaforma per classificare e costruire delle playlist di canzoni, ha messo in evidenza che, mediamente, l’album con maggiore popolarità è «Start», pubblicato lo scorso marzo, mentre il disco meno ascoltato è «Primo Tempo», probabilmente dovuto al fatto che è una raccolta.
La Sentiment Analysis, poi, ha permesso di rilevare che il disco più triste di tutta la discografia di Liga è «Fuori come va?», mentre l’album meno triste è «Ligabue». Per quanto concerne le canzoni, la più triste è «Ti chiamerò Sam», la meno triste, invece, è «Nato per me».
La tesi, seguita dalla Prof.ssa Mariangela Sciandra, è arrivata tra le mani dello stesso Ligabue, che non essendo potuto essere presente alla proclamazione per pregressi impegni, non ha mancato, però, di ringraziare e complimentarsi con la neolaureata palermitana per il lavoro svolto, con una lettera che è stata letta durante la seduta di laurea. Ecco il momento della lettura nel video.
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