PALERMO. Isola delle Femmine, un comune del Palermitano che deve il suo nome all'isolotto che gli sorge davanti.
In molti ancora oggi si chiedono come mai questa piccola isola si chiami proprio così.
Qui sorge una torre, ormai abbandonata. Secondo alcune indiscrezioni, pare che in questa torre vi fossero segregate delle donne, condannate a scontare una pena. Una sorta di carcere femminile insomma.
Altre indiscrezioni, invece, parlano di 13 donne turche abbandonate su una barca in mezzo al mare come punizione per le loro colpe commesse.
Fu allora che le giovani approdarono in quella che poi sarebbe appunto diventata Isola delle Femmine.
Qui vissero per ben sette anni fino a quando i parenti non le ritrovarono, lacerati dal senso di colpa per la pena che le avevano inflitto.
Le famiglie dunque si riunirono andando a vivere nella terra ferma, e precisamente a Capaci ("CCa-paci" ovvero: qui la pace) mentre l'isolotto fu ribattezzato Isola delle Femmine.
Una nuova leggenda, invece, narra un conte, il conte di Capaci, innamorato di una bellissima donna che però non lo ricambiava. Ecco che spinto dalla gelosia, il conte obbligò la donna ad una vita di solitudine, relegandola nell'isolotto. Vedendosi sola, e in preda alla disperazione, si suicidò gettandosi in mare in una notte di maestrale. Si narra ancora oggi che - quando soffia il vento da nord-ovest - si possono ancora sentire le sue grida.
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