A Palermo si festeggiano gli infermieri: «Ma siamo ancora pochi per le esigenze del territorio»
Negli ultimi anni il numero degli infermieri è cresciuto ma non ancora a sufficienza. Gli organici sono ancora sottodimensionati sebbene la formazione universitaria rispetto all’anno scorso abbia avuto un incremento di partecipanti di circa il 25%. L’Università di Palermo ha innalzato i posti a quasi 600, ma ne servirebbero altri. Non a caso, secondo l’Oms, entro il 2030 dovrebbero esserci 9 milioni di infermieri per avere una sanità adeguata. Fino a oggi a Palermo sono 7 mila gli iscritti all’Ordine degli infermieri, dato emerso durante il convegno organizzato dallo stesso Ordine all’NH Hotel dove hanno partecipato, oltre a chi svolge già questo lavoro, molti studenti iscritti alla facoltà di Scienze infermieristiche. «Oggi festeggiamo la professione dell’infermiere – dice Antonino Amato, presidente dell’Ordine degli infermieri di Palermo -. Il futuro è la prossimità. Siamo una forza ma il numero non è ancora adeguato alle esigenze del fabbisogno che c’è sul territorio». Contemporaneamente al Foro Italico è stato allestito il Villaggio della salute con screening sanitari offerti ad adulti e bambini dai medici dell’Asp. Tanti in fila per mammografie, controlli per il melanoma, cardiologici e cardiovascolari, pap test. Allestito anche uno stand dedicato alla microchippatura dei cani gratuita. «Facciamo la prevenzione precoce delle malattie croniche non trasmissibili, malattie cardiovascolari, respiratorie e diabete – spiega Antonietta Costa, dirigente medico dell’Asp 6 -. Queste malattie sono legate ad uno stile di vita scorretto, ma esistono dei questionari attraverso i quali possiamo fare una diagnosi precoce e dare consigli di stili di vita corretti per evitare che insorgano». Il medico Daniela Pitarresi dell’Asp si occupa delle mammografie per le donne di età compresa tra i 50 e i 69 anni. «La mammografia ci permette di scoprire le lesioni tumorali quando sono ancora in una fase pre-clinica, piccole e ci permette di intervenire in maniera più conservativa e di salvaguardare la vita delle persone». Nel video Antonino Amato, le due studentesse Cristina Cracolici e Aurora Martines, Antonietta Costa e Daniela Pitarresi.