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Farmacie e nuove frontiere: "Pronte a erogare servizi in accordo con il medico"

Diciannovemila farmacie presenti in tutte le aree del Paese pronte ad essere sempre più "a portata di mano" del cittadino. Oggi, all'hotel Saracen di Isola delle Femmine, i farmacisti europei del Pgeu si sono riuniti in un convegno dal titolo: "La farmacia italiana a confronto con quella europea" per esplorare i servizi e le nuove frontiere professionali di un mestiere che con il Covid ha acquistato maggiore protagonismo nella medicina di prossimità.

Nel confronto con l'Europa: "La farmacia italiana non ha nulla da invidiare - spiega Roberto Tobia, presidente Pgeu e
segretario nazionale Federfarma - anzi è stata modello ed eccellenza in Ue. Siamo stati i secondi a vaccinare contro il Covid pochi giorni dopo i colleghi francesi, i due terzi dei tamponi sono stati fatti nelle nostre farmacie e ora anche il vaccino antinfluenzale è una realtà acquisita". Secondo il segretario nazionale di Federfarma: "Professionalmente siamo in grado di svolgere molti altri servizi purché ne sia garantita la sostenibilità"

L’Italia delle farmacie si dice quindi pronta ad introdurre alcuni dei servizi svolti in Europa. "Guardiamo a ciò che fanno i nostri colleghi europei per introdurre nuovi servizi in farmacia – osserva Luigi D’Ambrosio Lettieri, vicepresidente della Federazione nazionale degli ordini dei farmacisti – . La norma di partenza per farlo c’è già ed è il decreto di riforma della medicina territoriale. Il Covid ha fatto comprendere a tutti che al pronto soccorso devono andare solo le urgenze, per il resto il paziente deve trovare risposte di prima istanza nel territorio, anche presso le farmacie sotto casa che sono destinate a trasformarsi da punti di dispensazione di farmaci in centri polifunzionali di erogazione di servizi di concerto con il medico".

L’evento nasce su iniziativa dei giovani farmacisti dell’Agifar, con il patrocinio di Federfarma e dell’Ordine dei farmacisti di Palermo. "Nell’ambito della fornitura di cure - spiega Paolo Levantino, presidente dell’Agifar Palermo - c’è una spinta continua a fornire i risultati dei test diagnostici in modo rapido e conveniente ai pazienti nelle farmacie. L’assistenza più vicina a casa può essere migliorata fornendo servizi diagnostici utilizzando i test ‘Poc’ (Point of care) nella comunità, come già realizzato nelle farmacie europee. Così i pazienti potranno beneficiare di un processo decisionale clinico più immediato, in quanto tali servizi riducono i ritardi causati dall’invio di campioni ad un laboratorio centrale e la necessità di ripetere visite o rinvii una volta che i risultati sono disponibili. Inoltre, i sistemi sanitari potrebbero beneficiare dei potenziali risparmi sui costi ottenuti grazie alla valutazione e al trattamento di un numero maggiore di pazienti in ambito comunitario”.

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