Palermo

Mercoledì 27 Novembre 2024

L'endoscopia come in un videogioco: due interventi in un giorno all'Ismett di Palermo

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Due pazienti sono stati sottoposti a interventi di endoscopia biliopancreatica presso Ismett nello stesso giorno utilizzando tecnologie di frontiera. Nel primo caso, l’utilizzo della realtà aumentata ha permesso la creazione di una riproduzione in 3D dell’organo malato del paziente. Nel secondo intervento, grazie all’uso della realtà immersiva, due medici che hanno partecipato erano dislocati in tre sale diverse, due a Palermo e una a Verona. Le nuove tecnologie sono state applicate all’endoscopia grazie alla collaborazione tra i medici e gli ingegneri della Olympus. Nel primo caso, per la cura di un paziente affetto da neoplasia si è utilizzato un modello di realtà aumentata, ovvero una forma di realtà virtuale mista, in cui l’ambiente è reale ma in esso viene inserito un elemento virtuale. Nel caso del paziente curato in Ismett, è stata realizzata una riproduzione in tre dimensioni del suo modello anatomico partendo da scansioni effettuate con la Tac - un vero e proprio avatar della patologia del paziente - con cui il medico è stato in grado di interagire per approfondire il caso nel dettaglio e pianificare l'intervento con precisione, condividendolo con altri due medici esperti a distanza. «La realtà aumentata - sottolinea Ilaria Tarantino, medico endoscopista ed esperta di endoscopia biliopancreatica di Ismett - oggi diventa strumento per la condivisione di casi clinici tra esperti, per il training e il tutoraggio di colleghi meno esperti e per una comunicazione corretta e chiara tra medico e paziente». Dopo la condivisione del caso , la telemedicina è stata applicata all’endoscopia digestiva attraverso l’uso della realtà immersiva per la cura di due pazienti affetti da stenosi neoplastica della via biliare e stenosi dell’anastomosi biliare post-trapianto di fegato. La realtà immersiva è una forma di realtà virtuale in cui si viene teletrasportati in un ambiente reale ma lontano. Indossando degli speciali visori, i due medici da postazioni distanti tra loro si sono «immersi» nella sala endoscopica dove la dottoressa Ilaria Tarantino ha eseguito procedure di Ecoendoscopia interventistica e Colangiografia Retrograda Endoscopica, interagendo con l’equipe e muovendosi nella sala come in una situazione di presenza reale. «Le metodologie utilizzate presso il nostro centro - spiega Mario Traina, direttore del Servizio di Endoscopia di Ismett - rappresentano la base della telemedicina del futuro. Infatti, presto con questa tecnologia potremmo intervenire su pazienti di altri ospedali senza spostarci dalla nostra sede. Questa possibilità apre oggi scenari unici soprattutto in tema di percorsi formativi e di confronto tra esperti».

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