Omeopatia, un convegno a Palermo: "Sempre più persone decidono di curarsi così"
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In Italia oltre l’80 per cento degli italiani conosce la medicina omeopatica e a farne uso è il 17 per cento della popolazione. Significa che quasi nove milioni di italiani utilizza farmaci omeopatici e lo fa almeno una volta all’anno. I dati emergono dall’ultima ricerca commissionata da Omeoimprese, l’associazione delle aziende farmaceutiche omeopatiche, a EMG-Acqua che a fine 2018 ha fotografato lo scenario del settore. L’argomento è stato affrontato oggi a Palermo nell'ambito del convegno "Medicine complementari. Dalla medicina alternativa alla medicina integrata: evidenze di efficacia", all'Archivio storico comunale di via Maqueda, 157. Il convegno, presieduto da Edmondo Palmeri, è stato organizzato dalla Libera Accademia di Medicina Biologica e andrà avanti anche domani, e sostenuto da Omeoimprese. “Con questo primo congresso abbiamo voluto approfondire i temi inerenti alla medicina integrata, coinvolgendo relatori di fama nazionale ed internazionale sempre più attenti e preparati sugli aspetti teorici pratici della Medicina Complementare- ha detto Edmondo Palmeri, medico specializzato in chirurgia vascolare, esperto in medicina integrata e complementare e presidente organizzatore del congresso –. L’incontro rappresenta un percorso di crescita professionale e culturale, arricchimento, confronto, ascolto e scambio esperienziale”. “La scelta della sede, l’archivio Storico comunale di Palermo – ha detto Palmeri - è stata dettata dal desiderio di fare conoscere l’interesse della classe medica siciliana, in particolare modo verso la medicina omeopatica, fin dall’ ‘800, periodo in cui medici famosi e conosciuti in ambito accademico, furono coinvolti nello studio e nella divulgazione della medicina hahnemaniana con grandi risultati”. Al centro della due giorni medicina ma anche storia e cultura, prevista infatti una mostra dedicata ai libri e alle riviste che in Sicilia si sono occupate di omeopatia sin dal 1800. Sempre più persone decidono dunque di curarsi con la medicina omeopatica, preferita a quella tradizionale. Una scelta legata ad una maggiore consapevolezza dei benefici dei metodi naturali. Dall’indagine di Omeoimprese emerge che oltre la metà degli utilizzatori di medicine omeopatiche ha un’età compresa tra i 35 e i 54 anni ed è per lo più di sesso femminile (69 per cento) con un titolo di studio di scuola superiore (51 per cento). “Se si analizza il comparto e le abitudini dei pazienti per area geografica – spiega il presidente di Omeoimprese, Giovanni Gorga -, il Sud, con il suo 18% di users, rappresenta ancora un terreno di conquista per il mercato dell’omeopatia. Di contro, però, ci troviamo in una Regione che ha sempre posto grande attenzione alle medicine complementari. La Sicilia, infatti, è stata fra le prime ad istituire la Commissione Regionale per le Medicine Complementari, recependo l’Accordo Stato-Regioni riguardante i criteri e le modalità per la certificazione di qualità della formazione e dell’esercizio dell’agopuntura, della fitoterapia e dell’omeopatia da parte dei medici chirurghi, degli odontoiatri, dei medici veterinari e dei farmacisti”.