PALERMO. Era il febbraio del 1906 quando Luigi Candela, un chimico con la vocazione per la farmaceutica specializzato nei preparati galenici, fondò a Palermo la Grande Casa di Salute Candela.
La storia di questa clinica privata, forse la più antica d'Italia, è adesso ricostruita in un elegante volume che racconta i suoi 110 anni di storia.
Il libro è stato presentato oggi a Palermo, a Villa Bordonaro, nel corso di una cerimonia alla quale hanno partecipato, tra gli altri, il ministro della salute Beatrice Lorenzin, il ministro degli Esteri Angelino Alfano, il presidente della Regione Rosario Crocetta, l'assessore regionale alla Salute Baldo Gucciardi e il sindaco Leoluca Orlando.
A fare da padrona di casa Barbara Cittadini, vice presidente nazionale dell'Aiop (l'associazione degli ospedali privati), la manager che da 25 anni ha preso le redini della Casa di cura sulla scia del padre, il professore Ettore Cittadini, pioniere a livello internazionale della fecondazione in vitro.
Parlando della sua esperienza Barbara Cittadini ha detto che si è trattato «non solo di un progetto imprenditoriale ma di un progetto di vita» e citando un detto cinese ha aggiunto che ai figli bisogna lasciare in eredità radici e ali:
«Radici come segno di amore per il passato e ali per volare in alto raccogliendo le sfide del futuro». Nel corso della cerimonia sono intervenuti alcuni dei rappresentanti delle istituzioni le cui testimonianze sono raccolte nel libro. Dal sindaco Leoluca Orlando, per il quale la «Palermo è una città viva grazie anche ad una Clinica come la Candela che ha saputo coniugare professionalità ed amore», al ministro Beatrice Lorenzin, che ha sottolineato come «attraverso la storia della Candela è possibile ripercorrere le tappe fondamentali della storia del Servizio Sanitario Nazionale».
Per il ministro degli Esteri Angelino Alfano, che ha fatto riferimento alle parole di Barbara Cittadini, quella della clinica Candela «è una bellissima storia, il racconto di un ponte che lega la memoria al futuro».
Alfano ha infine invitato sul palco il professore Ettore Cittadini «che in tutti questi anni si è occupato di potere assicurare a tante donne la gioia e il miracolo della vita».
Immagini di Marco Gullà
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