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Mirri a tutto campo: "Il Palermo ai palermitani, ora più chiarezza sui debiti"

Al momento se il Palermo non ha penalizzazioni in classifica è soprattutto grazie allo sforzo della famiglia Mirri. Un cognome diventato nel giro di pochi giorni legato al Palermo Calcio, un sacrificio importante che ovviamente risulta un investimento per il futuro e chissà una sorta di primo tassello per la nuova cordata che potrebbe acquistare il club rosanero.

Oggi Dario Mirri ha incontrato i giornalisti e ha raccontato le sue sensazioni, le sue emozioni per quello che lui ha definito “un sogno”.

“Abbiamo immaginato un percorso che dura nel tempo. Credo che finalmente Palermo conoscerà i numeri della società, il quadro generale. La speranza è quella che qualcuno investa, possibilità che io non ho. Mi faccio garante per riuscire ad avere il quadro dei debiti che deve essere nota a tutti – dice Mirri - Sagramola è un mio amico e il suo sogno è tornare a Palermo. Ci sta aiutando perché ha già guidato la società, ha delle competenze per comprendere i conti. Enrico Preziosi è uno dei tanti che hanno mostrato passione e interesse per la situazione del Palermo. In questo momento siamo soli noi palermitani. Palermo ha bisogno dei palermitani, dal commerciante al politico”.

Quel che preoccupa i Mirri sono però i debiti del Palermo, ecco perché più volte l’imprenditore palermitano ribadisce che “bisognerebbe aprire i numeri a tutti”. Poi una precisa domanda: “Quanto il Palermo è appetibile per nuovi investitori? Dipende dai debiti – sottolinea Mirri - Io sono un tifoso ma ho una responsabilità nei confronti della mia famiglia e dell’impresa. I tifosi? Devono riempire lo stadio. Io ci vado sempre ma rispetto chi non andava a causa di Zamparini. Il Palermo è nostro. Vorremmo far partire l’azionarato popolare, poi bisognerà vedere l’interesse dell’ambiente. L’obiettivo è creare un contro corrente per far affluire i soldi dei tifosi per pagare la prossima tranche di stipendi. I tempi sono nei prossimi 20 giorni, entro poco c’è la prossima scadenza degli stipendi. Se il Palermo fallisce io perdo l’investimento”.

Poi una proposta ai tifosi: “Al momento chi davvero tiene a questi colori deve fare un sacrificio, deve dare una risposta, anche nel suo piccolo. Sarebbe bello un azionariato popolare, ma anche aprire un conto e raccogliere soldi per la prossima scadenza di marzo. Dobbiamo aiutare tutti il Palermo”.

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