Una piattaforma per migliorare le condizioni dei disabili in Sicilia: le proposte alla Regione
Migliorare le condizioni delle persone con disabilità in Sicilia e assicurare loro pieni diritti di cittadinanza. Sono questi gli obiettivi della piattaforma di proposte, da sottoporre alla Regione, che Cgil Sicilia ha presentato oggi in una conferenza stampa nello spazio Tavola Tonda dei Cantieri culturali alla Zisa, a Palermo. “Oggi presentiamo la piattaforma regionale – spiega Lucchese segretario Cgil Sicilia - che abbiamo predisposto sul tema della disabilità, insieme al contributo delle categorie che principalmente segue i pensionati e le persone con disabilità. Si vuole dare una risposta a queste persone che vivono sul territorio siciliano. Parliamo di circa il 6% della popolazione siciliana, all’interno del quale ci sono 3000 soggetti gravi e 13 mila soggetti gravissimi e non hanno un sistema di welfare integrato che permette loro di vivere la loro condizione in uno stato di serenità così come le persone che non hanno problemi di disabilità”. La Cgil chiede alla Regione di mettere in campo una serie di attività e di servizi, di applicazioni di norme che ad oggi nono vengono pienamente attuate. “Così facendo darebbe una risposta compiuta a tutti i cittadine e cittadine disabili che vivono all’interno della nostra regione – continua Lucchese -. Condivideremo questa piattaforma con le associazioni che si occupano di disabilità, affinché queste proposte di Cgil Sicilia possano dare una spinta ulteriore. Famiglie di soggetti disabili potranno fare pressione alla Regione Siciliana per la tutela dei loro diritti”. Sulla vicenda si esprime anche Nina Daita, responsabile nazionale politiche disabilità Cgil. “Non mi pare che le norme sulla disabilità vengano ottemperate a norma di legge – dice - purtroppo il tema della disabilità in molte regioni non riceve l’attenzione che merita. Nel Sud soprattutto. Chiediamo che vengano rispettati tutti i diritti di cittadinanza per le persone con disabilità: diritto all’istruzione, alla cura, ad avere una vita sociale, alla partecipazione democratica, al lavoro. In Italia ci sono 952 mila iscritti al collocamento obbligatorio. Questo significa che c’è un esercito di ragazze ragazzi in attesa di lavoro. Da Aosta a Palermo bisogna intervenite con delle politiche attive per l’inclusione lavorativa delle persone con disabilità, con l’ampliamento dei servizi per l’impiego, più risorse economiche e umane. Bisogna intervenire con la formazione, con operatori competenti preposti all’inclusione formativa e all’accompagnamento nel luogo di lavoro”. Nel video Francesco Lucchese, segretario regionale Cgil Siciliam e Nina Daita, responsabile nazionale politiche disabilità Cgil