Chi oggi si è recato al cimitero dei Rotoli di Palermo per far visita ai propri cari è rimasto stupito nel vedere i tendoni che erano stati svuotati i tendoni allestiti per accatastare le bare in attesa dell'inumazione. Presenti per un sopralluogo, stamani, il sindaco Roberto Lagalla e l’assessore Totò Orlando per un obiettivo importante raggiunto dopo cento giorni dall'istituzione della struttura commissariale. Le tensostrutture adesso sono vuote e gli operai della Reset stanno ripulendo l'area, anche per cercare di eliminare il cattivo odore. Nei prossimi giorni, partiranno i lavori per sanificare e riparare i tendoni che dovranno essere riconsegnati alla protezione civile. Squarciati dalla pioggia e dal vento, per anni hanno visto i liquami fuoriusciti dalle bare con piccioni e topi al loro interno. Sanificazione che avverrà soprattutto sul suolo, dove questi depositi giacevano. Adesso, paradossalmente, inizia la parte più difficile del piano. Dopo aver trovato la soluzione al problema più evidente, l’amministrazione comunale sta lavorando alle prossime tappe da raggiungere per poter riconsegnare alla città un cimitero funzionale e funzionante per la fine dell’anno, in concomitanza con la data di scadenza fissata da Roma. A stabilire i tempi ci ha pensato l’assessore Orlando: «Oggi mettiamo un punto - ha sottolineato -. Abbiamo azzerato le bare in questo deposito che erano più di 600 e la tensostruttura sarà smontata tra qualche giorno dopo i doverosi interventi di sanificazione. Adesso, restano circa 600 bare delle 1300 di agosto: pensiamo entro il festino di poter comunicare alla città che l’emergenza è finita». Proprio in concomitanza con la riapertura del forno crematorio originario, i cui lavori stanno procedendo e che per la fine di giugno, inizi di luglio, dovrebbe essere riconsegnato alla città. «I lavori per il forno crematorio originario sono in corso e mi auguro che entro l’estate potremo consegnarlo alla città - ha detto il sindaco Roberto Lagalla -. Per quanto concerne quello nuovo, siamo in fase definitiva per avviare i lavori: siamo a metà dell’opera, ma immaginiamo di restituire un cimitero funzionante entro l’anno». E insieme al nuovo forno crematorio dovrebbe arrivare anche l’ampliamento di Santa Maria di Gesù. Solo dopo aver concluso tutte le fasi si potrà pensare ad un nuovo cimitero: «È l’orizzonte verso cui tendere - ha sottolineato Lagalla - ma deve essere necessariamente pensato in un’ottica intercomunale».