Intercettazioni e 41bis? «Sono irrinunciabili nella lotta ai clan». Dopo giorni di dibattiti e polemiche, è intervenuto il procuratore di Palermo Maurizio De Lucia che ha ribadito l'importanza dei due strumenti durante un incontro con gli studenti organizzato dall'istituto scolastico Gonzaga. "L'anomalia rappresentata dalla pubblicazione di conversazioni legate alla vita privata e non rilevanti penalmente - ha aggiunto - non c'entra con il fatto che le captazioni restano indispensabili". Il magistrato ha anche risposto a una domanda sulle polemiche su presunti retroscena sulla cattura del boss Messina Denaro. «C'è gente che non fa indagini da dieci anni e viene a dirci come si fanno - ha detto -. Questo è un paese strano: un minuto dopo l'arresto già c'erano i murmurrii (le voci, ndr). Non c'è stato neanche il tempo di festeggiare quello che è un successo per lo Stato che già erano iniziate le dietrologie". E ancora: «C'è una grande differenza tra il mondo in cui succedono le cose e quello in cui si dice che potrebbero succedere. Io parlo del primo caso, so come è andata, conosco le indagini. Detto questo, io non parlo di un signore che è stato condannato anni fa per favoreggiamento e che circola in alcune tv», ha detto De Lucia riferendosi alle dichiarazioni dell'ex favoreggiatore dei capimafia Graviano Salvatore Baiardo, che in tv aveva annunciato settimane prima, la cattura del padrino. «Che il latitante fosse malato lo si diceva. Io so quando il latitante è stato catturato, le modalità e come è andata. Al momento opportuno visto che ci sono indagini in corso, si potrà dire di più». E a proposito del ruolo di tv e giornali, De Lucia ha sottolineato: "Parlare delle amanti del boss, delle pillole che prendeva non è stato un buon servizio. Diciamo che alcuni media hanno guardato dal buco della serratura abdicando al ruolo importante che hanno. Peraltro a me da cittadino sapere certi particolari non interessa proprio ".