L'Our dream dalla mafia alla Lega navale. Schifani: «La criminalità si combatte colpendo i patrimoni»
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Our dream, l'imbarcazione confiscata alla mafia diventa ammiraglia della Lega navale. L’inaugurazione si è svolta stamattina presso il pontile "Oltre le barriere" della Lega Navale Italiana. Il Jeanneau sun Odissey 53 piedi a vela è una barca che viene restituita alla collettività grazie all’affidamento alla Lega Navale Italiana dopo la confisca alla criminalità organizzata operata dalla Guardia di Finanza di Palermo nell’ambito di un’operazione tesa al contrasto internazionale di stupefacenti. «Our Dream è il sogno di una società inclusiva, di integrazione e di legalità – spiega Beppe Tisci presidente della Lega Navale Palermo e ora diventerà scuola di vela e di vita. È il simbolo di una società che rinasce e che cresce insieme nei valori dello sport». L’obiettivo è quello di renderla totalmente accessibile abbattendo le barriere architettoniche normalmente presenti in una barca di serie per consentire a tutti, anche alle persone con disabilità, una navigazione a vela in sicurezza. Il progetto è unico nel Meridione e consente di organizzare crociere scuola realmente inclusive, uscite a mare gratuite e nuove attività tese a fare in modo che tutti, nessuno escluso, abbiano le stesse opportunità. In particolare, è già previsto che nei mesi estivi (giugno e luglio) l’imbarcazione, partirà da Palermo per fare il periplo a tappe della Sicilia e, coinvolgendo associazioni e istituzioni delle varie province siciliane interessate dalle soste, si potranno imbarcare tanti ragazzi con disabilità per delle uscite a mare, per la prima volta, su una imbarcazione d’altura siciliana totalmente accessibile. Alla cerimonia erano presenti il presidente della Regione Renato Schifani, l’assessore comunale allo Sport Sabrina Figuccia, il delegato Lni regionale Carlo Bruno, il presidente della Lni Palermo Giuseppe Tisci, il vicepresidente del Cip Roberta Cascio e i presidenti di numerose associazioni che si occupano di disabilità e sport. “Il sociale sposa la lotta alla criminalità – commenta Renato Schifani -. La criminalità non si combatte solo con la detenzione, gli arresti e il carcere ma anche colpendola nei suoi patrimoni. Abbiamo inasprito in passato queste norme sui sequestri. Oggi recuperiamo il danno che la criminalità organizzata arreca alla società e restituiamo un bene ai ragazzi che vengono risarciti da questo danno”.