Questo sito contribuisce all’audience di Quotidiano Nazionale

Rifiuti, l'assessore Pierobon: "In Sicilia il nuovo metodo di calcolo rischia di travolgere i Comuni"

Il nuovo metodo di calcolo della tariffa dei rifiuti rischia di travolgere i Comuni siciliani.

Entro aprile le Srr devono realizzare i piani economici finanziari altrimenti rischiano delle sanzioni.

Gli enti denunciano però difficoltà amministrative, la mancanza di professionalità e delle regole che rischiano di provocare rincari.

Il governo Musumeci è sceso così in campo al fianco degli enti locali per chiedere intanto una proroga all’Arera, l’autorità per la regolazione dell’energia, e nel frattempo per non farsi trovare impreparati e fornire assistenza tecnica e amministrativa. Da qui la nascita di una task force per sostenere Srr e Comuni in questa fase delicata. Se n’è discusso oggi a Palazzo d’Orleans in un vertice convocato dall’assessore regionale Alberto Pierobon alla presenza del direttore generale Salvo Cocina, del segretario generale dell’Anci, Mario Alvano, della dirigente del Piano di rafforzamento amministrativo, Patrizia Valenti.

L’allarme è scoppiato alla fine dello scorso anno dopo l’approvazione da parte di Arera del nuovo metodo di calcolo della tariffa dei rifiuti. “Le nuove regole - spiega l'assessore regionale all’Energia e servizi di pubblica utilità, Alberto Pierobon – rispondono più alle esperienze delle utilities del Nord e in questo momento storico rischia di aumentare il divario tra il Nord e il Sud d’Italia. È un metodo calato dall’alto che in Sicilia non può andare bene, e la stessa cosa ci dicono le altre regioni autonome con cui mi sono interfacciato per fare fronte comune. Ci sono tanti altri aspetti critici da superare. Col nuovo metodo, ad esempio, le Srr devono rifarsi ai costi storici degli anni passati, che però si trascinano dietro le storture del passato legate all’emergenza e la situazione dunque non può che aggravarsi. Nel complesso il nuovo metodo che guarda più a un sistema avanzato di gestione, mentre in molte regioni meridionali e in Sicilia, dove esiste una gestione frammentata e un passato più caotico, bisognerebbe tenere maggiormente conto dell'aspetto pubblico del servizio e mettere da parte l'aspetto prettamente utilitaristico”.

Per Alvano “l’incontro nasce per iniziare un percorso che ci consenta di trovare soluzioni e fare passi avanti. Purtroppo solo in Sicilia esistono le Srr e le regole nazionali dell’Arera si calano sul territorio regionale dove esiste una situazione diversa. Tra l’altro si rischiano dei riflessi finanziari pesanti sui Comuni anche visti i livelli di riscossione dei tributi, è un problema che va affrontato subito”.

Dal canto loro le Srr hanno ribadito la richiesta di sostegno rilanciando l’allarme. “La nostra Srr non ha le professionalità necessarie”, dice Antonio Licciardo, sindaco di Assoro e presidente della Srr Enna. Gli fanno eco anche daCatania: “Abbiamo grosse difficoltà, eravamo enti territorialmente competenti ma adesso in questa fase non si capisce qual è il nostro compito”.

In questo video di Marco Gullà, l'intervista ad Alberto Pierobon, assessore regionale dell'Energia e dei servizi di pubblica utilità.

Tag:

Caricamento commenti

Commenta la notizia