PALERMO. Beni comuni, investimenti, riqualificazione urbana, appalti. Sono i temi sui quali si sono confrontati nella sede dell’Ance, a Palermo, tre dei sei candidati a sindaco di Palermo, l’uscente Leoluca Orlando, il pentastellato Ugo Forello, e il leader de I coraggiosi, Fabrizio Ferrandelli. Nelle
«Ho letto che il sindaco uscente vuole fare un regolamento sui beni comuni. Ci fa piacere che altri candidati vogliono copiarci. Si tratta di gestire però la cosa pubblica in modo completamente diverso. Nel corso di questa amministrazione è mancato il controllo e la conoscenza del territorio attraverso un monitoraggio costante», è la stoccata del candidato sindaco del movimento 5 stelle Ugo Forello all’uscente Orlando. "L'approvazione di un regolamento dipende dalla volontà politica - ha aggiunto Forello - Il mercato ortofrutticolo va trasferito, lo si dice da anni, ma su questo manca un regolamento». Dal canto suo Orlando ha detto che «La normativa sugli appalti ha creato problemi su problemi, nel passare dalla parte tecnica a quella contrattuale abbiamo avuto una serie di criticità, l'auspicio è riorganizzarle in un’unica area attraverso un coordinamento». E poi: «Il consumo di suolo zero non vuol dire che non si deve più costruire, ma riqualificare. Cosa aspettano i privati a realizzare un centro congressi?».
«Efficientamento energetico», una «Task force per investimenti sopra il milione di euro» insieme alla possibilità di «Ridare in concessione ai privati i sette km di costa che vanno da sant'Erasmo ad Acqua dei corsari» sono le proposte sull'urbanistica in città dell’altro candidato, Fabrizio Ferrandelli, che non ha risparmiato critiche sulla gestione della partecipata Rap: «La Rap è un’azienda che continuiamo a immaginare in mano pubblica e non privata come qualcuno in modo tendenzioso dice. A pagare però tutto il costo del risanamento sono stati fornitori e imprese, quindi voglio capire con quale livello di equità è stata risanata un’azienda nella quale non tutti hanno avuto lo stesso trattamento, pur essendo i lavoratori figli dello stesso padre».
«Queste aziende presentano una media elevata di età anagrafica - ha aggiunto - per cui man mano che alcuni servizi vanno in turn - over si può pensare a piccoli appalti di esternalizzazione. Il mio modello di economia non può essere quello sovietico o di concorrenza tra pubblico e privato. Se devo pensare agli altri fronti aperti in città, poi, sulla fiera del Mediterraneo gli imprenditori sono stati beffati».
"Sono piuttosto delusa dal comportamento dei tre candidati alla carica di sindaco, che, pur avendo enunciato, tutti, nei loro programmi i principi di pluralismo e partecipazione, alla prima occasione, tuttavia, a mio avviso hanno tradito questi principi. Di fronte all'esclusione di ben tre candidati a un confronto di rilevanza pubblica, mi sarei aspettata una elegante presa di posizione e un rifiuto di partecipare a un dibattito monco. Ritengo che la coerenza rispetto alle dichiarazioni in politica sia fondamentale", dice Nadia Spallitta, candidata sindaco dei Verdi, sulla partecipazione dei tre candidati alla carica di sindaco che hanno partecipato al confronto organizzato dall'Ance, al quale non sono stati invitati altri candidati.
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