PALERMO. "Rispetto la proposta politica dei 5 Stelle ma non è preponderante all'interno della città. La partita è con Orlando", ha detto Fabrizio Ferrandelli, candidato a sindaco a Palermo, nel corso della presentazione della lista Palermo al Centro, la quarta lista che lo sosterrà alle amministrative dell'11 giugno.
"Non ritengo i Cinquestelle degli avversari a prescindere. Con molti di loro ho portato avanti discorsi importanti anche quando ero deputato regionale - ha aggiunto - Ma la città si è polarizzata. Non voglio dare soltanto demeriti a Orlando ma è finita una fase".
"C'è anche chi vuole votare per rompere tutto, per spaccare tutto. Io li rispetto, ma non si può solo rompere, bisogna anche costruire" ha spiegato.
"Lavoriamo a un progetto civico ed eterogeneo per Palermo. In questa lista ci sono cittadini, imprenditori e commercianti. Molti di loro si sono messi in gioco in base alle loro storie" ha detto Ferrandelli. Poi riferendosi alla querelle con Forza Italia e le polemiche dei giorni scorsi, ha aggiunto: "sono uno che non si nasconde e credo che i palermitani abbiamo diritto all'onestà. Quando è iniziato questo progetto ho detto chiaramente che non sarei stato il candidato di nessuna parte politica ed è quello che sta accadendo. Con la stessa onestà però abbiamo deciso di non mortificare, in un gioco di ipocrisie, le identità di chi partecipa a questo progetto".
"A febbraio abbiamo ricevuto sostegno di diverse forze politiche di centro - ha ricordato - e io sono contento di non essere coautore di quella grande mistificazione che sta avvenendo nel campo avverso dove c'è chi camuffa le proprie bandiere, è costretto a nascondere la sua identità e a fare una lista con uomini di Alfano".
"Gli elettori di Forza Italia sono cittadini palermitani - ha aggiunto - vogliono essere rappresentati da me. Forza Italia vuole concorrere alle prossime elezioni senza nascondersi come Alfano nelle liste di Orlando. Non ho mai messo veti sui simboli, sono stato sempre chiaro. Io condivido le decisioni. Non ho mai avuto dogmi su simboli si o simboli no ci siamo capiti nelle forma e quindi nella sostanza".
Immagini di Marco Gullà
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