PALERMO. Parte da Palermo la «battaglia per liberare la Sicilia» dai partiti e da quella politica che dall’Unità d’Italia a oggi «le hanno tolto ricchezza e bellezza». È la battaglia del movimento indipendentista Siciliani Liberi, che candida alla poltrona di sindaco Ciro Lomonte. L'architetto palermitano ha presentato ieri mattina in un cinema cittadino gremito la lista di 40 nomi che lo affiancheranno in questa avventura.
«Nessuno con un passato o un presente da politico e nessuna contaminazione con il centro destra», ha assicurato Massimo Costa, presidente del movimento. «Viviamo in una città straordinaria con dei cittadini eccezionali, per questo ho scelto il motto "Palermo sia fiera di Palermo"», ha esordito l'aspirante primo cittadino.
«I palermitani – ha aggiunto – sono stati ridotti all'abbrutimento da un sistema clientelare che ha avuto da sempre l'obiettivo di mantenere questa città e l'Isola come una colonia. Bisogna uscire da tutto ciò e lavorare sull'orgoglio, per trasformare Palermo e renderla bella come era prima del 1860». Nella migliore tradizione indipendentista, anche secondo i Siciliani Liberi l'unità d'Italia è stata «l'inizio della fine».
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