PALERMO. Come stanno docenti, personale Ata e dirigenti scolastici, dopo un anno di Buona Scuola? Alunni e genitori si sono accorti che la scuola è stata oggetto di una riforma epocale? A fare un primo bilancio sulla legge 107 del 13 luglio 2015 messa in discussione sin della sua entrata in vigore, a un anno di distanza, è la Cisl Scuola Sicilia durante l’incontro di approfondimento “La legge 107, un anno dopo, sara Buona Scuola?”, che si è tenuto a Palermo nell'Istituto Pietro Piazza in corso dei Mille, 181. Presenti all'incontro il segretario Cisl Scuola Sicilia Francesca Bellia, il direttore dell’Ufficio scolastico regionale Maria Luisa Altomonte e il segretario nazionale Cisl Scuola Ivana Barbacci. “Analizzando quello che è accaduto nelle scuole dopo un anno di applicazione della legge – spiega Bellia - , possiamo essere più puntuali nel valutare se, effettivamente le scuole sono diventate modello di ‘buona scuola’ o, quanto meno, se si sono avviate verso il modello tanto propagandato dalla legge 107: ossia una scuola innovativa, di qualità, con un organico adeguato e con alte e nuove professionalità. Una scuola che dovrebbe stare al passo rispetto ai parametri europei, in grado di rispondere alle richieste della società offrendo al territorio un servizio efficace ed efficiente, insomma una scuola che, negli intenti del governo nazionale, proprio grazie alla legge 107 dovrebbe essere in possesso delle risorse economiche e professionali necessarie all’espletamento della sua funzione, cioé la formazione dei futuri cittadini. Si tratta di una prima verifica e il giudizio è certamente negativo. Non una bocciatura definitiva ma la riforma, per noi, merita di essere ‘rimandata a settembre’”. Nel video l'intervista a Francesca Bellia, segreteria regione Cisl Scuola Sicilia. Immagini di Marcella Chirchio