PALERMO. «Cinquecentottantasette pass per i residenti di piazza Marina, a fronte di 800 posti a disposizione. Tanti parcheggi restano inutilizzabili la sera, con grave danno per le attività economiche». «Macché, i posti sono circa 720 e le ordinanze sono state non una, ma quattro: il Comune valuta in modo realista e graduale le esigenze dei residenti di tutte le strade limitrofe, valutando le reali esigenze dei proprietari di auto».
La botta è del consigliere del Partito democratico Salvo Alotta, la risposta dell' assessore comunale alla Mobilità Giusto Catania. Alotta, sul caso, ha presentato un'interrogazione sostenendo che «l' ordinanza dello scorso dicembre riserva centinaia di posti ai residenti che però restano in buona parte inutilizzati, mentre i giovani, i turisti e i cittadini non possono parcheggiare o vengono multati. Mentre ne pagano le conseguenze pizzerie, ristoranti e pub, il Comune non dimentica certo di riservare posti per l' ufficio di gabinetto del sindaco».
Seccala replica di Catania: «Parlare dell' argomento piazza Marina in questo modo è quantomeno inutile.
Le ordinanze, e sottolineo, finora, sono state quattro, non una. I posti non sono ottocento ma poco più di settecento. E, questo il nocciolo della questione, non si tratta di una faccenda da liquidare una volta per tutte, ma di un continuo monitoraggio che tenga conto delle necessità di "tutti" i residenti. Abbiamo ascoltato le richieste dei residenti di molte strade attigue alla piazza, che rischiavano di restare beffati dall' impossibilità di fare il pass. Continueremo a farlo, e ad ammettere al ritiro dei pass chi ne abbia titolo e bisogno. È una polemica che non sta in piedi».
Ma per Alotta, ancora, non basta: «Quello che si vede è soprattutto un commercio in affanno - insiste il consigliere - con locali di ristorazione e intrattenimento costretti a licenziare. Eppure nella stessa ordinanza si legge chiaramente che "la misura serve al sostegno dello sviluppo del turismo e delle attività economiche"...».
E Catania: «Non dimentichiamo anche un terzo obiettivo, quello di favorire in ogni modo e senza idee preconcette la mobilità sostenibile. I critici spesso non riflettono sul fatto che è un obiettivo da raggiungere adattando i provvedimenti alle esigenze in evoluzione».
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