PALERMO. Un aiuto economico destinato a 250 mila famiglie povere della Sicilia. È l'obiettivo del disegno di legge di iniziativa popolare che introduce il reddito contro la povertà assoluta, che è stato presentato in conferenza stampa a Palazzo dei Normanni ai capigruppo dell'Assemblea regionale.
Il ddl, che si compone di sette articoli, ha tra i firmatari un cartello trasversale di soggetti - dal Centro Pio La Torre, ai sindacati, a Libera, Confindustria, alla Caritas, alla Comunità di Sant'Egidio, Erripa, al Comitato lotta per la casa «12 luglio» e Terzo Settore - giovedì scorso è stato depositato all'assessorato regionale alle Autonomie locali. Il testo prevede di agganciare alla sottoscrizione di un progetto di inclusione sociale, l'integrazione destinata a ciascun nucleo familiare, che sarà commisurata alla differenza tra il reddito
disponibile (Isee) e la soglia di povertà assoluta calcolata dall'Istat. Ai beneficiari sarà quindi rilasciata una carta acquisti da utilizzare per comprare beni e servizi di prima necessità, che saranno individuanti con il regolamento
attuativo, dopo che il ddl avrà avuto l'ok dell'Ars.
«Stimiamo di raggiungere quasi un milione di persone - ha detto il presidente del Centro Pio La Torre, Vito Lo Monaco in conferenza stampa - La spesa prevista è 100 milioni di euro per il primo anno, di circa 70 milioni per il secondo anno da finanziare con risorse comunitarie. Chiediamo alla politica di
fare la propria parte, da lunedì cominceremo la raccolta delle firme. Pensiamo che questa forma di aiuto sia una forma per contrastare la criminalità organizzata che trova terreno fertile nella povertà». Il presidente siciliano dell'Anci, Leoluca Orlando, ha aggiunto: «oggi ci troviamo di fronte a nuove povertà, manderemo una circolare ai 390 sindaci per predisporre banchetti e
auspichiamo che il ddl sia accompagnato dal numero più alto di firme».
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