PALERMO. Quarant'anni con le marionette, tra ombre e visioni. Il Festival di Morgana ha tagliato un traguardo importante e lo festeggia al museo Antonio Pasqualino con una mostra, rappresentazioni e documentari. Filo conduttore del Festival, che si è aperto con un omaggio al pittore e regista polacco Tadeusz Kantor e si concluderà il 15 novembre, è l'idea che nel 1975 guidò gli antropologi e collezionisti Antonio Pasqualino e la moglie Marianne Vibek: valorizzare l'opera dei pupi nel segno del teatro di figura. Oltre all'esposizione de "La classe morta", che propone un'installazione di Kantor con banchi di scuola e alunni-manichini, sono in programma sette spettacoli con compagnie provenienti da Giappone, Spagna, Francia, Israele, Italia. Presentati un documentario, una produzione dedicata all'Opera dei pupi, un libro sulla street-art. Oggi è la volta del documentario "Vietnam, Water e Puppets" di Alessandra Grassi che esplora il teatro delle marionette d'acqua del Vietnam. "Gli incontri, com'è tradizione, si svolgono - dice Rosario Perricone, direttore del museo delle Marionette di Palermo - nel segno della scoperta del presente e della rivitalizzazione della tradizione". In questo video, l'intervista a Rosario Perricone, direttore del museo delle Marionette di Palermo.