PALERMO. «Una storia ricca di speranza e positiva», «un film che si ispira alla commedia romantica americana, un viaggio intimo con riferimenti a Frank Capra». Così Silvio Muccino, regista e protagonista del suo ultimo film «Le leggi del desiderio» ha presentato a Palermo alla stampa e ad un gruppo di studenti il suo ultimo lavoro cinematografico. Una storia che ruota attorno a quello che tutti desiderano, ovvero riuscire ad affermarsi, ritagliarsi un ruolo in questa società, obiettivo difficile da raggiungere mantenendo la barra ferma su principi e valori. Su questo aspetto indaga il film, attraverso il suo protagonista Giovanni Canton un «life coach», un trainer motivazionale, che conosce i segreti per raggiungere il proprio desiderio. Considerato come un «profeta» da molti ma anche come «un cialtrone» da altri, Canton decide di organizzare un concorso per selezionare tre persone che verranno in sei mesi condotte a raggiungere i propri desideri. Cooprotagonista del film Nicole Grimaudo, nei panni di Matilde. Due storie, le loro, che si intersercano, non a caso, in una reciprocità necessaria per «scoprirsi» nelle proprie fragilità, nei propri desideri più intimi ormai senza maschera alcuna. «'Avere successo è la cosa più difficile - racconta Sivio Muccino - In questi anni ho fatto un viaggio in Israele e qualcuno mi ha raccontato un proverbio che diceva 'Quando arriverai dall'altra parte non ti chiederanno perchè non sei stato Mosè ma perchè non sei stato te stesso. Giovanni Canton - sottolinea - e` un Batman o un Superman con una maschera, mi son divertito a mettermi nei suoi panni. Abbiamo una cosa in comune, però, abbiamo fatto i conti entrambi con la realtà. Io ho iniziato questo lavoro a 16 anni e la cosa più sana che ho fatto è stato ad un certo punto fermarmi e conoscermi».