"Spingere" i prodotti agroalimentari per promuovere l'economia siciliana. È l'analisi principale della terza edizione di Bio in Sicily, a villa Palagonia, Bagheria, la due giorni all’insegna di seminari, approfondimenti, masterclass e degustazioni, che hanno visto protagonisti i comparti produttivi dell'agroalimentare, del turismo sostenibile, dell'enogastronomia e dell'economia circolare siciliani.
Le attività, che si sono susseguite durante le giornate di ieri e oggi, hanno permesso confronti vivi e significativi tra amministratori locali e cittadini, esperti ed operatori del comparto agroalimentare, enogastronomico e turistico, affiancati da dirigenti della Regione Siciliana, docenti universitari e imprenditori dei diversi settori coinvolti.
La kermesse è stata possibile grazie al grande lavoro portato avanti dall’associazione La Piana d’Oro, Gal Metropoli Est e la Condotta Slow Food di Bagheria, sostenuti da Apo Sicilia e dal Comune di Bagheria.
L’analisi si è particolarmente soffermata sulla promozione di un sistema economico sostenibile collegato a cultura e alla tradizione - coinvolgendo l’ambiente, il territorio e le comunità - incentrato alla tutela della biodiversità, la salvaguardia di un territorio a forte impronta biologica e la difesa della salute e la promozione di corretti stili di vita.
Obiettivo: cercare di unire i tanti attori coinvolti per promuovere i prodotti agroalimentari dell’Isola negli scenari economici europei anche attraverso certificazioni di qualità dei prodotti come leva di sviluppo e promozione dei territori.
«Un think tank - spiega Michele Balistreri, organizzatore e presidente dell’associazione La Piana d’Oro - sulle strategie di sviluppo locale incentrate sulle tematiche di turismo sostenibile e l’incrocio di beni culturali e agroalimentare. Il nostro territorio ha grandi potenzialità ma bisogna che vengano messe a sistema. Questi i limiti che sono emersi in queste giornate ma c’è grande ottimismo e voglia di mettersi in gioco da parte di tutti. Una Sicilia in bio è quella che farà la differenza nel mercato turistico».
Un’idea condivisa anche da Adalberto Catanzaro, fiduciario della condotta Slow food di Bagheria e organizzatore dell’evento: «Dobbiamo creare rete fra i giovani. Devono comprendere che abbiamo tanto da valorizzare nella nostra terra ma dobbiamo, al contempo, creare imprese. Abbiamo una sfida da vincere - conclude Catanzaro - quella del pnrr, e dobbiamo formare i giovani e aiutarli in questo percorso: non possiamo guardare al futuro senza di loro. Dovrà essere un lavoro di comunità».
Contestualmente, le direttrici che sono state individuate sono due: «Bisogna valorizzare il patrimonio enograstronomico e agroalimentare - spiega Salvatore Fiore, presidente dell’Ordinde degli agronomi e forestali della provincia di Palermo -. In questo senso, stiamo abitando tutti i beneficiari affinché questi due pilastri possano diventare i driver dell’intero comprensorio».
nel video le interviste a: Michele Balistreri, presidente associazione la Piana d’Oro ed organizzatore; Adalberto Catanzaro, fiduciario Slowfood di Bagheria e organizzatore; Salvatore Fiore, presidente Ordine degli agronomi e forestali provincia di Palermo
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