Scambi culturali, accordo tra l'università di Palermo e quelle cinesi: «Nuove opportunità di lavoro»
L’Università di Palermo apre le proprie porte alla Cina: da un semplice periodo di studi a veri e propri programmi di scambio internazionale e progetti di ricerca. Tutto questo sarà possibile grazie all’accordo siglato questa mattina allo Steri, tra il rettore, Massimo Midiri, e Wang Yuntao, ceo della Beijing zhongyikun technology training co. La società cinese, specializzata nella promozione culturale e accademica tra la Cina e gli altri Paesi e adesso partner di Unipa, avrà il compito di promuovere il marchio e l’offerta formativa dell’Università di Palermo nel territorio cinese. L’obiettivo è avviare programmi di studio e di scambio internazionale rivolti sia a studenti sia a docenti e ricercatori. Uno scenario che apre le porte al futuro dell’Università, sempre più impegnata in un’operazione di crescita a livello internazionale. Negli anni, sono già stati tanti i cinesi che hanno scelto l’Italia e Palermo come base per i propri studi: da oltre dieci anni, infatti, Unipa è impegnata in uno scambio culturale con l’università di Chongqing, la Sichuan international studies university. Adesso, però, si spinge sull’acceleratore cercando di attirare quanti più studenti possibili dalla Cina e aprendo un varco per i propri immatricolati, che potrebbero sfruttare questi nuovi canali per occasioni di stage, tirocini e offerte di lavoro. «Per i nostri ragazzi è un’incredibile opportunità di lavoro - commenta il rettore Massimo Midiri -. Lo abbiamo già fatto con molti Paesi europei, ma abbiamo voluto aprire la prospettiva anche a quelli dell’Est. Al riguardo la Cina diventa per noi un interlocutore culturale e commerciale di grande livello. I ragazzi cinesi sono disponibili a venire qui a Palermo e stiamo lavorando per incrementare il numero delle residenze universitarie, non Ersu, ma prettamente universitarie, per ragazzi stranieri. Dobbiamo sfruttare l’appeal dettato dal turismo, dal clima e dalla posizione al centro del mediterraneo per diventare una vera e propria città universitaria europea e internazionale». L'Università di Palermo mette sul piatto anche la nova offerta formativa, che prevede «sedici corsi in lingua inglese - sottolinea Fabio Mazzola prorettore alla didattica e internazionalizzazione -. Attraverso questo accordo speriamo di fare un balzo in avanti nelle immatricolazioni straniere». Nel video Stefano De Cantis, professore ordinario di Statistica sociale; il rettore Massimo Midiri; il prorettore Fabio Mazzola.