Il liberty come leva per lo sviluppo turistico di Palermo: nuova idea di marketing territoriale
I simboli artistici e culturali del capoluogo siciliano sono innumerevoli, forse anche troppi. In un mondo in cui la comunicazione deve essere sempre più immediata e snella, veicolando in pochi secondi il messaggio, ecco che il lungo elenco palermitano può risultare paradossalmente un boomerang sotto il profilo del marketing territoriale: allora, quale miglior biglietto da visita della Belle époque, la stagione del liberty che ha fatto grande Palermo e che ancora adesso può guidare una suggestiva crescita dell’economia cittadina. Dal Teatro Massimo di Palermo, Patrizia Di Dio, presidente di Confcommercio Palermo, ha lanciato la sua sfida ambiziosa ai mercati: «Il liberty può rappresentare una nuova leva per l’economia cittadina, per il marketing e la promozione territoriale - ha sottolineato Di Dio -, dobbiamo accendere la creatività, prendere spunto dai racconti: dal più semplice menù fatto a base di qualcosa che sia evocativo di quel periodo, al design, ai gioielli, alla moda. Puntando sulle proprie basi culturali e di eccellenza, la città può rilanciarsi. Ma ognuno deve fare la propria parte. Le istituzioni per rendere questo luogo accogliente nei sevizi, pulizia e sicurezza. Dal lato delle imprese con i nostri investimenti e il racconto delle nostre imprese dobbiamo arricchire sinergicamente questo marketing territoriale». «Da questo primo confronto - concorda il sindaco di Palermo, Roberto Lagalla - emerge una necessità alla quale l’amministrazione è pronta a dare sostegno per un’offerta turistico culturale complessiva della città che metta insieme il percorso del liberty sulla scia di quanto fatto con il percorso arabo-normanno. Saremo in condizione di farlo non appena avremo definito i nostri problemi di organico, ma mi auguro che i tempi siano maturi per definire tutte queste partite». Valorizzazione del liberty e del patrimonio artistico che faccia da volano per il rilancio turistico della città e per la sua crescita economica, mescolatosi e arrivando a diventare un tutt’uno: «Arrivare al congiungimento dei marchi liberty e Palermo vuol dire rendere giustizia al valore e alla possibilità di fare impresa e cultura in questa città - ha detto Marco Romano, direttore responsabile del Giornale di Sicilia -. Il giornale nasceva nel 1860, in piena esplosione di quel periodo fulgido e fiorente della città: spero che continueremo a raccontare la circolarità di queste due entità che si sono un po' troppo allontanante negli anni e che adesso forse stanno tornando a dialogare fino, spero presto, a congiungersi». I dati provenienti dal settore culturale palermitano parlano chiaro. La cultura ha un effetto moltiplicatore: per ogni euro prodotto dal comparto culturale, a catena, i settori ad esso collegati hanno un ritorno dell’1,8% in più. A dar manforte ai dati già di per sé chiari provvede Laura Anello, direttore responsabile de Il Gattopardo, rivista mensile del Giornale di Sicilia che racconta le bellezze e le eccellenze dell’Isola, e presidente de Le Vie dei Tesori: «Nell’ultimo anno pre-Covid - sottolinea - il festival Le Vie dei Tesori ha contato oltre 400 mila visitatori. Di questi, il 40% è venuto a Palermo. Siamo di fronte ad un attrattore, che procura un indotto di 6 milioni di euro all’anno e circa 90 unità di posti di lavoro». Palermo e la Sicilia trainati dal fascino della sua storia, trasformata in un biglietto da visita che a cascata investe tutti i prodotti commerciali. Alla guida Confcommercio, che per evidenziare la grande importanza del progetto ha stretto un accordo di partnership con il Teatro Massimo: «Non poteva che svolgersi al Teatro Massimo un evento che celebra la Belle Époque e che aspira a valorizzarne nel presente la memoria culturale - dice Marco Betta, sovrintendente della Fondazione Teatro Massimo -. L’iniziativa è anche l’occasione per ufficializzare la partnership instaurata tra Confcommercio e la Fondazione Teatro Massimo, che certamente contribuirà a rafforzare ulteriormente la presenza del teatro nel tessuto della città di Palermo. La presenza di Confcommercio tra gli sponsor privati della Fondazione rappresenta un tassello importante nel sostenere l’anima e l'offerta sociale e culturale del Teatro e certamente contribuirà alla sua stabilità e alla realizzazione di nuovi importanti progetti». Presenti all’evento anche Antonella Sorce Basile (archivio Basile), Chico Paladino Florio, erede di Vincenzo Florio, Maurizio Carta, assessore comunale all'Urbanistica e docente universitario, Daniela Brignone e Massimiliano Marafon Pecoraro, docenti e storici dell’arte, Eleonora Marrone Basile, docente e conservatrice dell’archivio Basile, e Raffaello Piraino, presidente dell’omonima Casa Museo. Nel video parlano Patrizia Di Dio, Chico Paladino Florio e Marco Betta