Per una città come Palermo il porto diviene un luogo fondamentale. Da lì si costruisce economia, turismo e visione del mare. Negli ultimi anni l'area portuale è stata al centro di un profondo e radicale cambiamento. E come Palermo anche altri centri dell'Isola stanno vivendo una fase di rinascita. Sono tanti i progetti che oggi prendono forma. Interventi che hanno un immediato riflesso nella vita dei cittadini. E oggi il cittadino ha uno strumento importante. Uno spazio in cui si possono monitorare i progetti: parliamo di OpenCoesione, l'iniziativa di open government sulle politiche di coesione in Italia. Sul portale Opencoesione.gov.it è, infatti, possibile consultare risorse programmate e spese, localizzazioni, ambiti tematici, soggetti programmatori e attuatori, tempi di realizzazione e pagamenti dei singoli progetti. Tutti possono così valutare come le risorse vengano utilizzate rispetto ai bisogni dei territori. Con OpenCoesione si può inoltre conoscere quali progetti si finanziano, è possibile seguire il loro avanzamento e anche sollecitare i processi di programmazione e attuazione attraverso iniziative di partecipazione e riuso.
Diversi i progetti che riguardano il porto di Palermo. Sono quasi un miliardo gli euro spesi in opere negli ultimi cinque anni. «Abbiamo definito – spiega Pasqualino Monti, presidente dell'Autorità di Sistema portuale del Mare di Sicilia occidentale - il piano industriale che avevamo disegnato alla fine del 2017. In corso, adesso, per Palermo c'è la restituzione alla città di un waterfront che sia funzionale in primis alla stessa città e poi al porto. Abbiamo per Trapani una grande opera di quasi 150 milioni. Al momento è al ministero dell’Ambiente per le autorizzazioni che auspichiamo arrivino presto. Ed è questo un altro grande tema del nostro Paese: i tempi per avere le autorizzazioni. Si tratta per Trapani di un importante cantiere che prevede la riconnessione, la ricostruzione di tutto il waterfront cittadino di Trapani. A Termini Imerese abbiamo in campo quasi 100 milioni di opere di grande infrastrutturazione, 36 milioni li abbiamo dalle Zes e stiamo realizzando questa grande opera di riqualificazione di quello scalo che vedrà, come avviene in tutti i porti di rilevanza nazionale, una parte destinata al commerciale e una parte molto più grande destinata alla nautica da diporto e a, turismo da mare, in piena riconnessione con il tessuto urbano».
Da un fronte all'altro dell'Isola il lavoro continua. «A Porto Empedocle – prosegue Monti - proprio con i fondi di Sviluppo e Coesione andremo ad inaugurare il nuovo terminal che abbiamo realizzato. Altra opera, è il sesto terminal che costruiamo in cinque anni, in quattro porti. Poi ci sono le sfide nuove che abbiamo appena ereditato dalla Regione e dallo Stato e sono i porti di Licata e di Gela. È una situazione che non mi spaventa perché vivono le stesse condizioni che vivevano i quattro scali quando li abbiamo presi nel 2017. Siamo fiduciosi anche lì di fare un bel lavoro e di portare a termine una progettazione matura per poi passare subito alla fase di realizzazione», conclude Monti.
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