Di nuovo in piazza i lavoratori siciliani di Almaviva contact. Questa mattina i dipendenti, ormai in cassa integrazione dall’inizio dell’anno, si sono dati appuntamento in piazza Indipendenza a Palermo, di fronte al palazzo della Regione, per chiedere alla politica una soluzione: nel mese di gennaio l’ultimo tavolo tecnico, ma il 31 luglio, data di scadenza fissata per la cassa integrazione, si avvicina e di soluzioni all’orizzonte non vi è traccia.
«Siamo colleghi di Palermo e Catania in cerca di una soluzione - ha raccontato Fabiola Sardo - rivogliamo il nostro lavoro che stiamo perdendo dopo vent’anni a causa di un servizio reso allo stato». Gli operatori, infatti, durante il periodo pandemico erano stati spostati al servizio 1500, numero attivato il 27 gennaio 2020 per offrire consulenze telefoniche e informazioni relative al Covid 19, come le misure di prevenzione, la campagna di vaccinazione e Green pass.
Da qui è partita l’epopea dei lavoratori che oggi, dopo che il servizio è stato dismesso, si sono visti scaricati dall’azienda dopo vent’anni di contratto a tempo indeterminato: «Secondo loro noi eravamo i più formati per rendere un servizio del genere - commenta Maria Teresa Nastasi -. Chi ha aiutato il cittadino dipendendo dal ministero della Salute si è ritrovato senza più clausola sociale. Almaviva ci ha detto cercatevi un’altra soluzione, e noi la stiamo chiedendo alla politica ma anche all’azienda perché noi ancora abbiamo un contratto a tempo indeterminato».
«Dopo vent’anni di lavoro, subentrando nel servizio 1500 ci siamo ritrovati incastrati in una situazione assurda perdono tutti i diritti - sottolinea Davide Bruno -. Siamo qui per cercare la via d’uscita. Siamo ad un bivio - prosegue - non sappiamo se verrà confermata la casa integrazione o se verremo sganciati dall’azienda, non sappiamo nulla». «Noi già dal primo marzo siamo in cassa integrazione straordinaria - dice Stefano Preciso -, entro luglio dobbiamo trovare una soluzione, meglio anche prima visto l’arrivo dell’estate. Il nostro appello è quello di prendere in considerazione tutti i lavoratori che hanno gestito la pandemia - prosegue - noi abbiamo dato un supporto anche psicologico e avevamo la promessa di rientro nella commessa di origine, ma questo non è mai avvenuto».
Domani si svolgerà un incontro a Roma per discutere della vicenda Almaviva e del rilancio dello stabilimento ex Fiat di Termini Imerese. Il presidente della Regione Siciliana, Renato Schifani, e l’assessore alle Attività produttive, Edy Tamajo, incontreranno il ministro delle Imprese e del made in Italy, Adolfo Urso, nella sede del Mimit. «Nelle settimane scorse - dice Schifani - non sono mancati vertici e interlocuzioni rispetto alle due tematiche che hanno visto protagonisti la Regione, il ministro Urso e i sindacati. Sono convinto che, attraverso l’attenzione del governo nazionale, le due tematiche possano avere un esito positivo per il bene dei lavoratori e della Sicilia».
Sempre domani alle 10.30, davanti alla Presidenza della Regione di Palermo, è prevista un'altra manifestazione degli operatori del 1500.
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