La direzione in Sicilia è quella giusta. Ma, in materia di economia circolare e rete impiantistica di riciclo integrato, l'Isola è ancora molto indietro. E' ciò che è emerso oggi durante il “Quinto ecoforum regionale sui rifiuti e l'economia circolare”, organizzato da Legambiente allo Spazio Mediterraneo dei Cantieri Culturali della Zisa. In Sicilia sono 230 i comuni che superano abbondantemente il 65% di raccolta differenziata, il 53% ricicla ma ancora permangono alcune importanti criticità sostanziali, soprattutto in materia di impiantistica e servizi di raccolta. “L'economia circolare in Italia è un settore per cui siamo conosciuti a livello internazionale – spiega ai microfoni di gds.it Stefano Ciafani, presidente nazionale di Legambiente – bisogna però recuperare alcuni grandi ritardi: al sud e nelle isole gli impianti industriali si stanno realizzando molto lentamente, troppo lentamente”. In Sicilia mancano impianti di gestione anaerobica - per produrre biogas e compost, fondamentali per l'organico differenziato -, impianti in cui si possano recuperare le terre rare dalle apparecchiature elettroniche, impianti per pannolini, assorbenti, prodotti di spazzamento e plastiche miste da recuperare con riciclo chimico. “Sono tutti impianti che devono essere realizzati anche nell'Isola – continua Ciafani - questa è una regione che ha un solo impianto a biometano, quello di Enna, e ancora troppe discariche. La regione Sicilia sta pensando di realizzare due termovalorizzatori ma sarebbe un grave errore: servono sì nuovi impianti industriali, ma quelli che danno nuova vita ai rifiuti non quelli che li bruciano per produrre un po' di energia e che però fanno perdere molte risorse fondamentali che rischiamo di continuare ad importare da fuori”. Nel video le interviste a Stefano Ciafani, Presidente nazionale di Legambiente; Gianfranco Zanna, Presidente Legambiente Sicilia e Tommaso Castronovo, Responsabile Rifiuti ed Economia Circolare Legambiente Sicilia