Il tappo di viale Regione a Palermo potrebbe essere un ricordo subito dopo l'estate. Per settembre infatti è stata fissata la fine dei lavori nel tratto in direzione Trapani, interdetto al traffico da quasi due anni a causa del cedimento dell'asfalto. Questa mattina, il presidente della Regione, Nello Musumeci, che come commissario della Struttura contro il dissesto idrogeologico ha consentito di sbloccare la gara d'appalto e avviare i lavori, e il sindaco di Palermo, Roberto Lagalla, hanno effettuato un sopralluogo nel cantiere e verificato l'avanzamento delle opere. Con loro c'erano anche Toto Cordaro, assessore regionale al Territorio e all'Ambiente, e Maurizio Croce, a capo dell'Ufficio contro il dissesto idrogeologico. La nuova fase dell'intervento prevede la definizione del nuovo solaio su cui verrò ripristinato il tratto di carreggiata. Nei giorni scorsi, invece, gli operai dell'impresa Mondello Costruzioni di Sant'Angelo di Brolo hanno messo in sicurezza il canale sotterraneo Passo di Rigano. Musumeci contesta duramente il modo in cui è stata gestita l'opera. «L'esperienza di questo cantiere è stata una vergogna - commenta - Noi non avevamo un ruolo in questa vicenda, ma siamo comunque intervenuti a febbraio per sbloccare lo stallo. Abbiamo assicurato il finanziamento, abbiamo espletato la gara d'appalto e abbiamo consegnato i lavori all'impresa nello scorso mese di febbraio. Ci vorranno 25 giorni perché il cemento si asciughi e, insieme con il sindaco Lagalla, abbiamo strappato all'impresa l'impegno che a settembre la strada possa essere riaperta totalmente. Non c'è dubbio, i disagi sono sotto gli occhi di tutti, ma per fortuna ormai siamo alle ultime settimane. Abbiamo fatto il nostro dovere: non intervenire avrebbe significato mantenere una condizione di paralisi che andava a danno della città e dei cittadini». Il sindaco Lagalla tiene a sottolineare che il cantiere in viale Regione «è una delle realtà con cui ci siamo dovuti confrontare fin da subito. La sintonia con la Regione e il superamento delle difficoltà hanno permesso, oggi, di fissare tempi certi: 45 giorni richiesti dall'impresa per arrivare sino alla messa in sicurezza dell'area e completare tutte le prove di carico. Naturalmente avrei preferito tempi più brevi, ma alla fine abbiamo recuperato il tempo perso in questi anni». Sulla vicenda interviene anche il parlamentare nazionale del Movimento 5 Stelle, Adriano Varrica: "Il ritardo di anni è legato al rimpallo di responsabilità tra Comune e Regione che aveva portato ad uno stallo totale fino a giugno 2021, interrotto su mia iniziativa allorquando convocai un tavolo tra il commissario per il dissesto idrogeologico e il Comune, proponendo la convenzione e portando le risorse nazionali necessarie a seguito di mio emendamento in Parlamento. Queste parole sono testimoniate da atti che Musumeci potrà ottenere dai suoi uffici”.