Decontribuzione e fiscalità di vantaggio per evitare il disastro economico. Questo il tema dell'incontro di oggi, tra gli industriali siciliani, dal titolo "Sicilia Mezzogiorno - Chiamata per lo sviluppo", organizzato da Confindustria Sicilia a Villa Zito a Palermo.
Presenti il vicepresidente della Regione, Gaetano Armao, l’assessore regionale delle Attività Produttive, Mimmo Turano, il responsabile regione Sicilia di Unicredit Italia, il presidente di Confindustria Venezia Rovigo, Vincenzo Marinese, i commissari straordinari delle Zes, Carlo Amenta (Sicilia Occidentale) e Alessandro Di Graziano (Sicilia Orientale).
"Siamo fiduciosi che anche in Sicilia l'iniziativa delle ZES possa essere strategica e foriera di benefici non solo diretti ma anche indiretti per il sistema, come la creazione di nuovi posti di lavoro a favore dell’inserimento lavorativo, guardando in particolare ai nostri giovani", ha detto Salvatore Malandrino, Responsabile Regione Sicilia di UniCredit Italia. "Desideriamo continuare nel nostro supporto a questa iniziativa, adottando un approccio concreto che si esplica su due direttrici: il supporto finanziario, mettendo a disposizione delle imprese la nostra offerta di prodotti e servizi finanziari; la promozione dell’iniziativa ai nostri clienti e stakeholder - continua -, soprattutto guardando oltre i confini nazionali. UniCredit può contare su un network internazionale unico, grazie alla presenza in 12 mercati strategici con Banche leader e Filiali e uffici di rappresentanza in diversi paesi nel mondo".
"La guerra ha messo in crisi il sistema - ha sottolineato il presidente di Confindustria Sicilia, Alessandro Albanese -. Il problema è legato all’energia, all’aumento delle materie prime e alla irreperibilità delle stesse. Su questo il governo deve varare misure. L'incontro mette a confronto non soltanto Confindustria ma tutto il mondo delle imprese siciliane col governo e con la Regione - ha aggiunto Albanese -. Ci auguriamo di avere risposte certe, in prima analisi sulla decontribuzione sud. La cosa importante è che, come previsto, venga stabilizzata fino al 2029, perché le imprese per programmare i propri investimenti, le proprie azioni di rilancio o - continua Albanese - anche il lancio di un prodotto nuovo hanno bisogno di sapere cosa scrivere nei propri bilanci e quella della decontribuzione è la misura migliore che si possa pensare per il sostegno alle imprese perché non solo favorisce l’impresa, ma anche l’occupazione".
Online è intervenuta Mara Carfagna, ministro per il Sud e la coesione territoriale: "Il Pnrr investe circa 1,7 miliardi sui contratti di sviluppo ma questa quota non soddisfa il totale delle richieste che ci sono pervenute. Con il fondo di sviluppo e coesione intendiamo investire ulteriormente per portare la quota totale per finanziare degli investimenti nel solo mezzogiorno a circa 2 miliardi. Penso - continua - sia una cifra importante e nelle prossime settimane saremo pronti per portare al Cipes una delibera che assegnerà al sud una parte di questi fondi".
Nelle interviste: Alessandro Albanese presidente Confindustria Sicilia e Salvatore Malandrino, manager Sicilia Unicredit
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